L’analisi della diminuzione dei furti d’auto Furti d’auto cartina di tornasole dei contesti criminali. La relativa facilità con la quale si forza una vettura e la si ricetta consente di tracciare, su scala, l’analisi della presenza e delle ramificazioni nazionali e internazionali di bande ed associazioni per delinquere.Viene valutato dunque positivamente il calo di circa il 7% dei furti di veicoli che emerge dal confronto, da parte della Polizia stradale, dei dati statistici del 2015 e del 2016. L’attività di prevenzione e repressione ha fatto registrare un significativo calo. Si è passati da 114.121 furti del 2015 ai 108.090 del 2016 con un decremento di quasi il 7 per cento.
Termometro criminale
Le regioni più infestate dai ladri d’auto sono la Campania seguita da Lazio e Puglia, quelle più virtuose la Valle d’Aosta seguita dal Trentino e l’Umbria.
Parallelamente alla diminuzione dei furti sono aumentate le operazioni internazionali portate a termine dalla Polizia stradale: 18 indagini concluse nel 2016,e 54 quelle avviate; 133 le persone arrestate e 473 quelle denunciate, 404 i veicoli sequestrati e 436 sono stati individuati all’estero.
Tra le operazioni più importanti quella denominata Orso, effettuata con il coordinamento di Eurojust ed Europol, e l’operazione Endurance che ha smantellato un traffico di veicoli di alta gamma verso la Nigeria.
Ad essere colpiti da questo fenomeno non sono solo i privati ma anche le società di noleggio, attraverso persone con documenti falsi e carte di credito clonate.
Un altro reato emergente è quello dei furti di mezzi d’opera, cioè dei veicoli che si occupano del trasporto di materiali per l’edilizia o per le attività forestali e dei trasporti connessi al ciclo dei rifiuti. Mezzi d’opera che dopo essere stati rubati vengono smontati e sezionati e poi portati all’estero con una predilezione per i Paesi dell’Est.
Le rotte
Ma che fine fanno le nostre auto? A causa dei gruppi criminali transnazionali, i mezzi hanno destinazioni diverse, e vengono piazzati in Asia e Africa centrale, in Turchia, fino a raggiungere il Medio Oriente attraverso il porto di Ancona. In un caso l’indagine è arrivata fino in Giappone.
Per trasportare i veicoli nei Paesi extra europei vengono utilizzati i container imbarcati nei maggiori porti sia in Italia che all’estero.
Il trasporto in ambito continentale dei mezzi avviene invece tramite corrieri pagati per guidarli o anche con autocarri o all’nterno di furgoni.