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Insegnanti in bilico fra esaurimento nervoso e stress

Insegnanti a rischio stressInsegnanti in bilico fra esaurimento nervoso e stress

Le scuole secondarie di primo e secondo ordine continuano a rappresentare i contesti più stressanti per gli insegnanti. A livello nazionale poi, le scuole del Nord sembrano stressare maggiormente i docenti rispetto agli istituti scolastici del Sud e delle Isole, in quanto gli insegnanti meridionali sembrano avere strategie di sopravvivenza maggiori, attribuibili probabilmente alla migliore qualità di relazione tra i colleghi.

Lo rivela una ricerca dell’Osservatorio nazionale sulla salute e il benessere degli insegnanti, Onsbi, che ha realizzato una prima indagine su 1.500 insegnanti rappresentativi di tutto il territorio nazionale. I dati della ricerca, riportati sul volume pubblicato dalla casa editrice Franco Angeli e di Humanitas ed intitolata ‘Salute e benessere degli insegnanti italiani”, evidenziano  i contesti dove vengono maggiormente avvertiti  lo stress e il senso di sofferenza dei docenti.Insegnanti in bilico fra esaurimento nervoso e stress

C’é un maggiore scollamento nei contesti del Nord in quello che è il tessuto relazionale tra gli insegnanti. Il Nord forse risente di più di insegnanti che rimangono poco tempo in servizio negli istituti scolastici, a seguito dei trasferimenti e della necessità di tornare nelle proprie regioni di provenienza.

È noto, difatti, che gli insegnanti siano prevalentemente del Sud e che ci sia un movimento dal Sud verso il Nord,  con il conseguente tentativo di rientrare nei luoghi d’origine. In questo movimento gli insegnanti non sono stanziali e ciò non aiuta la qualità delle relazioni fra i colleghi, che poi é senz’altro una delle misure principali per aiutare i docenti.Insegnanti in bilico fra esaurimento nervoso e stressFavorire il supporto e l’auto-aiuto é uno strumento fondamentale per la resistenza allo stress. Gli insegnanti sono sottoposti alle molteplici richieste da parte degli studenti, che richiedono un alto livello di competenze del corpo docente. Richieste che riguardano i disturbi di vario tipo che i ragazzi possono portare nell’ambito della classe, cioè per esempio alunni che evidenziano diversità maggiori dovute ai contesti familiari, alle etnie di provenienza, alla lingua differente. Alunni che potrebbero, infatti, non avere la lingua madre italiana e questo determina maggiori richieste agli insegnanti, per non parlare dei casi di comportamenti aggressivi e a rischio. Comportamenti che fanno sì che l’insegnate debba essere pronto a fronteggiare più richieste di tipo emotivo e socio-relazionale che non disciplinare.

L’Osservatorio nazionale sulla salute e il benessere degli insegnanti in particolare vuole dare una risposta non solo ai docenti, ma anche alle famiglie e agli studenti, lì dove i livelli di fatica nel fare l’insegnante diventano tali per cui il docente non ha più gli strumenti per poter affrontare certe situazioni.Insegnanti in bilico fra esaurimento nervoso e stress

Con conseguenti frustrazioni e  stress che, secondo i paramenti psicologici, determinano quella che viene classificata come la sindrome del burn- out degli insegnanti, ovvero la  sindrome dell’esaurimento emotivo:

Tale condizione è caratterizzata da:

  • Affaticamento fisico ed emotivo
  • Atteggiamento distaccato e apatico nei rapporti interpersonali
  • Sentimento di frustrazione per mancata realizzazione delle proprie aspettative

Chi è l’insegnante a rischio per la sua salute e il suo benessere psicologico?  L’Osservatorio Onsbi abbozza un identikit sintetico: l‘insegnante che ha più di 10-15 anni di esperienza è maggiormente a rischio. Si inizia una carriera con maggiore entusiasmo e risorse, poi però arrivano le difficoltà e le delusioni professionali che non sono dovuti all’incompetenza del docente, ma al fatto che ci sono moltissime richieste e non sempre si é pronti.

Spesso gli insegnanti sono disarmati rispetto a delle richieste che non sono meramente disciplinari. L’insegnante dopo 10-15 anni prova questo senso di fatica ed in genere, secondo la ricerca, lo provano di più  le donne che gli uomini e gli insegnanti di scuola secondaria.

Sono più soggetti allo stress, inoltre, gli insegnanti che possono avere a loro svantaggio il fatto di coinvolgersi molto e per questo motivo le donne sono particolarmente esposte. Il coinvolgersi molto nell’attività professionale pone gli insegnanti al rischio di provare un senso di fallimento con maggiore probabilità  rispetto a chi, invece, mantiene una distanza nei confronti della professione.Insegnanti in bilico fra esaurimento nervoso e stressCosa si può fare per aiutarli ? L’Onsbi sottolinea che è innanzitutto essenziale fare formazione: l’insegnante che conosce i sintomi del burn-out è un insegnante che ha strumenti in più  per chiedere aiuto. Essenziale inoltre  a diffondere la cultura della richiesta di aiuto che manca nella scuola, perché quasi sempre l’insegnate pensa di essere lui il problema e non l’attività professionale. Lo pensa in solitudine, nell’intimità  delle piccole relazioni familiari o tra i colleghi, mentre si tratta di un delicato  problema sociale.

 

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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