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Salvate il Pianeta Terra

 

Salvate il Pianeta Terra

Pianeta Terra agli sgoccioli, e non solo per l’inquinamento e il surriscaldamento. Ogni anno la superficie terrestre perde un’area agricola grande quanto l’Italia. In pratica é come se ogni giorno andasse perduta l’equivalente della superficie della regione metropolitana di Berlino. Dal 1990 a oggi sono andati inoltre perduti 129 milioni di ettari di foresta che equivalgono ad un’area grande quanto il Sudafrica.

Quasi il 40% della superficie terrestre è sottoposta alle attività agricole e zootecniche, con una porzione di suolo idoneo alla coltivazione pari a 4,4 miliardi di ettari, ossia 146 volte l’Italia, eppure negli ultimi 40 anni è diventato improduttivo il 30% dei terreni coltivabili. Salvate il pianeta TerraDati e confronti sono evidenziati da una radiografia particolareggiata del globo diffusa alla vigilia della Giornata Mondiale della Terra  del 22 aprile e dell’anniversario della ratifica dell’Accordo di Parigi sul clima.

Una radiografia delineata dalla Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition insieme al Milan Center for Food and Law Policy.

In molte regioni i problemi relativi alla qualità del suolo interessano oltre metà delle terre coltivate, specialmente nell’ Africa Sub-Sahariana, in America del Sud, nel Sud-Est Asiatico e in Nord Europa.

ll pianeta dispone di un ammontare di terreno agricolo coltivabile, che si sta esaurendo. Gran parte di questo è già coltivato o utilizzato o sta subendo fenomeni di erosione e di sovra-sfruttamento.

Attualmente sono coltivati 1,6 miliardi di ettari, di cui solo il 20%, ossia 0,3 miliardi di ettari, su terre marginalmente adattate all’agricoltura. E la ricerca di  terre nuove sta portando a deforestazione e dislocamenti produttivi, come l’acquisto di terre all’estero, che quando avvengono in condizioni non trasparenti e in violazione dei diritti umani alimentano il fenomeno del cosiddetto land grabbing, l’accaparramento delle terre. Il fenomeno delle acquisizioni riguarda oggi quasi 60 milioni di ettari di terra.Salvate il pianeta TerraCosa si potrebbe fare concretamente per un utilizzo eco – sostenibile del suolo? Basterebbero 3 semplici mosse, che partono dalla nostra tavola e dalle nostre scelte alimentari, per dare vita a un processo virtuoso che ci aiuterebbe a non  mangiare  il nostro pianeta:

  • Ridurre lo spreco di cibo: il 40% di quello che viene prodotto non arriva neppure sulla tavola.
  • Usare la terra agricola per produrre cibo, mentre da qui al 2020 saranno ben 40 milioni gli ettari convertiti a coltivazioni per biocarburanti.
  • Scegliere le produzioni di cibo che richiedono meno suolo. Un esempio su tutti, l’80% dei terreni agricoli è utilizzato per l’alimentazione animale, ma dalla carne arriva solo il 17% delle calorie che assumiamo.Salvate il pianeta TerraI riflettori del Food Sustainability Report vengono puntati anche sull’allarme lanciato dalle Nazioni Unite per una carestia devastante che sta colpendo in particolare 4 Paesi: Yemen, Sud Sudan, Somalia e Nigeria nord-occidentale, già allo stremo dopo anni di guerre e ora colpiti da una siccità persistente. Una situazione che impone di guardare al modo in cui mangiamo e produciamo cibo. Una modalità eco-sostenibile che riguarda essenzialmente le scelte alimentari che compiamo e che influiscono direttamente sull’ambiente.           Scelte dalle quali è essenziale ripartire per salvare il Pianeta.Salvate il pianeta Terra
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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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