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#Aboutlove: dal sex and the City e al sex on the chat ?

#Aboutlove, amori e dintorni al tempo della pandemia. Non è coprifuoco, ma ci si incontra poco. Mentre si profilano nuovi mini lockdown a macchia di leopardo, incombe la paura sorda di un Natale ai domiciliari. Si riducono drasticamente le possibilità di fare nuovi incontri, mentre le già flebili speranze femminili di ricevere galanti inviti a cena diventano vane. Eppure non si può smettere di sognare l’amore e di tentare di conciliare i due diversi modi di amare che separano e inesorabilmente attraggono le due metà del cielo.#Aboutlove dal sex and the City e al sex on the chat

“Credo che dovremmo smettere di ragionare in termini dicotomici di uomini e donne – sostiene Sergio Anastasia, psicologo e psicanalista, consulente per gli Ospedali Policlinico e Niguarda di Milano, ideatore e fondatore di #aboutlove, progetto per la promozione della cultura dell’affettività e della non violenza – ma parlare piuttosto di maschile e femminile, termini che attengono non solo alle differenze sessuali, ma anche culturali fra i generi, molte delle quali ci sono ignote perché inconsce. Viviamo in una società che impone un modello basato sul successo, sulla competizione, sull’indipendenza, sull’affermazione di se stessi e della propria identità, che potremmo definire “fallocentrico”, culturalmente di stampo maschile. Ciò – prosegue il prof. Anastasia – mette in difficoltà non solo gli uomini, ma anche le donne, che inseguono modelli per i quali sono meno predisposte, essendo invece maggiormente inclini a valori più legati alla sfera emotiva e affettiva, come il supporto, la reciprocità, la mutualità.”

#Aboutlove dal sex and the City e al sex on the chat
Sergio Anastasia

Occorre dunque bandire una considerazione dicotomica dei due generi?

Sicuramente. Solitamente il maschile è identificato con la metafora del sole, inteso come fonte di benessere, di conoscenza, di energia, mentre il femminile con il girasole, che ruota attorno al sole, e che per questo viene percepito come passivo e incline alla dipendenza. Questa dicotomia, culturalmente predeterminata e suggellata dalla realtà in cui viviamo, genera problemi ed equivoci nelle relazioni. Propongo di superarla suggerendo l’identificazione con la luna, che contiene in sé la luce, anche se non è una fonte primaria come il sole. La luna influisce su alcuni fenomeni della terra come le maree e sull’umoralità delle persone, che varia a seconda dei cicli e delle fasi lunari.

Anziché sentirci soli, in tutti i sensi, dovremmo piuttosto sentirci lune?

E’ ciò che suggerisco. Essere luna significa essere consapevoli della propria orbita, accettare che in alcuni momenti si è fonte di energia e di conoscenza, e in altri non lo si è affatto, così che dalla fase di luna piena si può passare, a seconda di ciò che ci accade, alla fase di novilunio, in cui ci si trova nell’oscurità, anche se si è illuminati alle spalle. Bisogna accogliere i momenti di oscurità, di dolore, di dispiacere, ma ricordando la possibilità di poter far luce dentro di noi: una risorsa molto più femminile che maschile.

Dunque maschile e femminile convivono in noi. Eppure non possiamo fare a meno dell’altro sesso. In un periodo di ridotta socialità, come possiamo mettere in atto le strategie di seduzione e incontrare nuovi amori?

Sedurre è l’opposto di incontrare, perché sedurre significa cercare nell’altro un rispecchiamento di sé. Prima del Covid le possibilità di incontrare le immagini di se stessi replicate erano molteplici e potenzialmente tendenti all’infinito, fra aperitivi, cene, concerti, eventi, salvo periodi di magra. Forse c’è stato un abuso dei meccanismi di seduzione, al punto da perdere la bussola rispetto al vero significato dell’incontro con un’altra persona, in virtù di aspettative culturali distorte. Incontrare l’altro non significa trovare uno specchio in cui riflettere se stessi, ma riconoscerne la specificità e la diversità, e aver voglia di approfondirla.

Tuttavia coi nuovi mini lockdown gli incontri si fanno più rari…

Incontrare delle persone nuove può accadere, ma spesso tanti incontri vengono trascurati perché non hanno una componente seduttiva. La seduzione contiene una componente erotica, di mistero, che spesso adottiamo come un palliativo per evitare di stare in una condizione troppo passiva.#Aboutlove dal sex and the City e al sex on the chat

Che differenza c’è fra l’amore in Sex and the City e in Sex on the chat?

Sperando che non si verifichi ancora un lockdown generalizzato, è possibile prendere spunto da quell’esperienza. Il virtuale ha cambiato la nostra sensorialità, ma per certi versi richiama il sistema percettivo del mondo fantastico. Nel momento in cui ci si prepara a un primo appuntamento, si fantastica sul profumo della persona che si deve incontrare, sulle percezioni che si avranno, sulle sensazioni che si proveranno. Io credo che se si è abituati a coltivare il proprio sistema sensoriale interno, le proprie “antenne”, se si ha cura dei propri bisogni, dei propri cicli corporei, delle proprie “fasi”, per tornare alla metafora della luna, è possibile affinare anche attraverso uno schermo una sensorialità altrettanto efficace per poter incontrare le persone giuste. Per poi naturalmente godere della sensorialità diretta.

In questo periodo storico, le preoccupazioni per la salute, unite a quelle economiche, incidono sulla disposizione d’animo a innamorarsi e sul desiderio?

Certamente la situazione attuale conduce a una limitazione affettiva. Se ci si deve preoccupare di non riuscire a far fronte alle necessità economiche, si è meno disponibili a farsi carico delle esigenze di un’altra persona. Per cui, se è vero che ci sono limitazioni maggiori che riducono gli incontri, c’è però allo stesso tempo un maggiore sguardo alla propria interiorità, condizione che predispone agli incontri amorosi.

Molte persone temono un nuovo lockdown per paura di restare sole. Quanto si rischia a innamorarsi per solitudine?

Il sentirsi sole porta le persone a innamorarsi nmila volte nell’arco della giornata, alla ricerca costate di nuovi stimoli. La solitudine conduce a un’accelerazione del processo di innamoramento: ci si innamora di un oggetto, di uno sport, della collega, della persona conosciuta su Tinder. Ma poi tutti questi innamoramenti fanno sì che non si stabilisca alcuna relazione. Questo periodo di solitudine invece ci offre la grande opportunità di far luce su noi stessi, che è la via maestra per poter incontrare innanzitutto la propria essenza, e poi un’altra persona. In questo caso sarà un vero incontro, e non semplicemente un “match” seduttivo, sessualizzato, ma fine a stesso.

Niente fuochi d’artificio quindi?

Non dico che non ci debbano essere la passione o l’intensità, ma che sia preferibile ambire a un incontro effettivo, senza bugie, senza manipolazioni. Ciò non significa che ci si debba per forza dire tutto. E’ importante mantenere una sfera di riservatezza fra i due partner, ma senza mai tradire la fiducia della persona che ci sta accanto. C’è solo una via possibile per essere in relazione: la comunicazione. Purché sia autentica.#Aboutlove dal sex and the City e al sex on the chat

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Maggie S. Lorelli
Maggie S. Lorelli
Maggie S. Lorelli, dopo la laurea in Lettere all'Università degli Studi di Torino, si laurea in Pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” di Torino e in Didattica della Musica al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Dopo un' esperienza decennale alla Feltrinelli ha collaborato come autrice con Radio 3 Rai e Radio Vaticana e condotto programmi musicali. Ha svolto un tirocinio come giornalista presso l'agenzia di stampa Adnkronos,  scrive per varie riviste musicali specializzate, ha al suo attivo numerosi racconti e “Automi”, il suo romanzo d'esordio. Attualmente è docente di Pianoforte al Liceo musicale.
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