Papa Francesco in corsia di sorpasso. Bergoglio vuole lasciarsi definitivamente alle spalle la vecchia Chiesa e completare al più presto il rinnovamento non solo del Collegio Cardinalizio ma soprattutto dei Sinodi e delle Conferenze episcopali. A cominciare dalla Cei, la Conferenza Episcopale italiana.
Per assicurarsi successori che proseguano la rivoluzione appena avviata e scongiurino una possibile restaurazione è necessario creare non soltanto nuovi Cardinali progressisti ma, ha sottolineato il Pontefice, nominare Vescovi “testimoni” del Vangelo e non “apologeti delle proprie cause”.
La prima botta del nuovo anno ai Monsignori di vecchio conio é la nomina di Don Daniele Gianotti, un sacerdote docente di Teologia, a Vescovo della Diocesi di Crema.
A quanti fanno finta di non capire viene recapitato il rescriptum vaticano firmato dal Segretario di Stato Cardinale, Pietro Parolin, che dispone che i Presuli al compimento dei 75 anni sono tenuti a dare le dimissioni e non più pregati e che inoltre “in alcune circostanze particolari può essere necessario chiedere al Vescovo le dimissioni anticipate”.

Questo il quadro generale dei Porporati e dei Vescovi che nel 2017 si avviano alla sostituzione perché varcheranno la soglia dei 75 anni o, come nel caso del Cardinal Vicario, Vallini, l’hanno già superata da oltre un anno:
- Cardinale Angelo Scola Arivescovo di Milano
- Cardinale Agostino Vallini Vicario di Roma
- Cardinale Gualtiero Bassetti Arcivescovo Perugia
- Cardinale Ricardo Ezzati Andrello Arcivescovo di Santiago del Cile
- Cardinale Ricardo Blazquez Perez Arcivescovo di Valladolid
- Cardinale Norberto Rivera Carrera Arcivescovo di Città del Messico
- Cardinale Jorge Liberato Urosa Savino Arcivescovo di Caracas
- Cardinale Ruben Salazar Gomez Arcivescovo di Bogotà
- Cardinale Andrè Armand Vingt-Trois Arcivescovo di Parigi
- Cardinale Oscar Andrès Rodriguez Maradiaga Arcivescovo di Tegucicalpa
- Mons. Ignazio Sanna Arcivescovo di Oristano
- Mons. Paolo Atzei Arcivescovo di Sassari
- Mons. Agostino Miglio Arcivescovo di Cagliari
- Mons. Carlo Mazza Vescovo di Fidenza
- Mons. Ignazio Zambito Vescovo di Patti
- Mons. Domenico Angelo Scotti Vescovo di Trivento
- Mons. Luciano Monari Vescovo di Brescia
- Mons. Alceste Catella Vescovo di Casale Monferrato
- Mons. Domenico Sigalin Vescovo di Palestrina
- Mons. Lino Pizzi Vescovo di Forlì-Bertinoro
- Mons. Pier Giorgio Micchiardi Vescovo di Acqui
- Mons. Vincenzo Manzella Vescovo di Cefalù.
- Mons. Mario Giordana Nunzio in Slovacchia
- Mons. Giuseppe Lazzarotto Nunzio in Israele e Cipro e delegato per Gerusalemme e Palestina
- Mons. Alberto Bottari de Castello Nunzio in Ungheria
- Mons. Osvaldo Padilla Nunzio in Corea del Sud e Mongolia
- Mons. Adriano Bernardini Nunzio in Italia e San Marino
- Mons. George Panikulam Nunzio in Uruguay
- Mons. Francesco Panfilo Arcivescovo di Rabaul, Papua Nuova Guinea
- Mons. Lorenzo Piretto, Arcivescovo di Smirne, Turchia
- Mons. Giovanni Innocenzo Martinelli, Vicario apostolico di Tripoli, Libia
- Mons. Giuseppe Franzelli Vescovo di Lira, Uganda
- Mons. Mario Rino Sivieri Vescovo di Proprià, Brasile.
La nuova Opus Dei in cui spera il Vaticano
“Senza la speranza è impossibile trovare l’insperato”, per definire le aspettative sul nuovo Prelato dell’Opus Dei, l’inarrivabile sottigliezza vaticana cita Eraclito.
Due i candidati per la successione a Monsignor Javier Echevarrìa, scomparso il 12 dicembre:
Fernando Ocàriz 44 anni spagnolo e Mariano Fazio, classe 1960, argentino, rispettivamente Vicario ausiliare e Vicario generale dell’Opera.

Una successione che sarà decisa il 23 gennaio dal Congresso generale della Prelatura e che potrebbe segnare una svolta innovatrice da quando l’Opus Dei, fondata nel 1928 in Spagna da Sant’Escrivà de Balaguer, é passata dalla guida del Beato Alvaro del Portillo a quella del Prelato Echevarrìa e si è estesa in 68 paesi.
In Vaticano sperano insomma che la modernizzazione sia spontanea e non sia necessario imporla.
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