Azzeramento scongiurato, il processo per la strage fascista di Piazza della Loggia, a Brescia, continuerà ad essere presieduto dal magistrato Roberto Spanò.

Dopo l’allarme lanciato dai media, il vice Presidente del Csm, Fabio Pinelli, ha specificato con una nota che la circolare del Consiglio superiore della Magistratura autorizza il Presidente del Tribunale di Brescia a indicare i procedimenti che devono continuare a essere seguiti dal magistrato.
In seguito all’avvio da parte del Csm di una pratica per trasferire la moglie, il sostituto procuratore della Dda bresciana Roberta Panico per incompatibilità, Spanó, magistrato con una prestigiosa carriera e lunga esperienza riguardante i principali casi di cronaca degli ultimi anni e in generale la cronaca giudiziaria bresciana fin dagli anni Novanta, aveva chiesto il trasferimento al civile facendo decadere l’incompatibilità con la consorte.
Trasferimento che avrebbe comportato l’azzeramento del processo per la strage del 28 maggio 1974 (otto morti e 102 feriti).
”Il mutamento di funzione del dottor Roberto Spanò é avvenuto all’interno dello stesso ufficio, a formale domanda dello stesso magistrato, sottolinea la circolare del Consiglio superiore della magistratura che autorizza in ogni caso il dirigente dell’ufficio ad indicare i procedimenti che devono continuare ad essere seguiti dal magistrato oggetto del tramutamento ed il presidente del tribunale di Brescia – conclude la nota del CSM – saprà certamente valutare in piena autonomia se sussistono procedimenti che richiedono di essere portati a termine dal Presidente Spanò”. Scaturito da nuovi filoni d’inchiesta sullo stragismo neofascista il processo ruota sulle prove a carico di Roberto Zorzi ritenuto l’esecutore materiale, in concorso con altri tra cui il defunto Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, già condannato all’ergastolo.
La paventata incompatibilità é soltanto l’ultimo, si spera, ostacolo che a 51 anni dalla strage affronta il processo a Zorzi, il neofascista veronese accusato insieme a Marco Toffaloni, condannato a 30 anni in primo grado, di avere piazzato la bomba in un cestino dei rifiuti in piazza della Loggia durante una manifestazione sindacale antifascista.
Zorzi, veronese, 72nne, ha acquisito la cittadinanza americana e vive negli Stati Uniti, dove é titolare di un allevamento di dobermann fra lo stato di Washington e l’Alaska, si è detto disponibile ad essere interrogato dalla Corte d’Assise di Brescia, ma solo in video conferenza.
