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Al Csm in bilico non solo il vertice della Cassazione ma l’equilibrio del sistema giudiziario

by Gianfranco D’Anna

Disunione ed esasperazione correntizia nell’ambito dell’Anm al limite dell’autolesionismo. L’immagine riflessa delle stesse lacerazioni che dividono il Paese, aleggia sul Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura che il 4 settembre si accinge a scegliere il nuovo Primo Presidente della Corte di Cassazione, lo stratega del supremo baluardo dell’uniforme interpretazione e applicazione della legge nel pieno della guerra politico istituzionale che infuria da anni per lo stato di diritto. Al Csm in bilico non solo il vertice della Cassazione ma l’equilibrio del sistema giudiziario

Un conflitto che contrappone le toghe alla politica governativa e non, su temi e refluenze legislative ad alto deterrente costituzionale. Dalla separazione delle carriere, al disegno di legge sulla cosiddetta giustizia distopica, al vaglio della nebulosa delle intercettazioni in particolare di quelle preventive effettuate dai servizi e dintorni.

Al Csm in bilico non solo il vertice della Cassazione ma l’equilibrio del sistema giudiziario
Stefano Mogini e Pasquale D’Ascola

Una scelta strategica che vede la magistratura divisa e frazionata, come e più della politica. Paradossalmente sono le singolari qualità umane e l’altissimo profilo professionale dei due candidati Pasquale D’Ascola e Stefano Mogini ad attenuare lo scontro interno ed a riportare a livelli di contrapposizione ideale e non di mero potere le divisioni fra le correnti protagoniste della scelta da parte del Csm del successore di Margherita Cassano, che oltre ad essere stata la Prima magistrata al vertice della Suprema Corte, lascia un magistrale esempio di equilibrio e di credibilità unanime.

Al Csm in bilico non solo il vertice della Cassazione ma l’equilibrio del sistema giudiziario
Margherita Cassano

Il più quotato é l’attuale Presidente aggiunto della Cassazione D’Ascola, che ha ottenuto quattro voti su sei (quelli del laico Ernesto Carbone, ex parlamentare di Italia Viva, Maurizio Carbone di Area, Mimma Miele di Magistratura democratica, Michele Forziati di Unicost) dalla quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura, competente sugli incarichi direttivi. Mentre a Mogini, Segretario generale della Cassazione, al quale sono andati i voti della  consigliera laica Claudia Eccher (in quota Lega) ed Eligio Paolini di Magistratura indipendente.

Coetaneo e compagno di banco al Liceo Campanella di Reggio Calabria dell’attuale Procuratore Generale della Cassazione Pietro Gaeta, in carica dal 10 marzo scorso, col quale condivide lo stesso orientamento culturale progressista, a meno di colpi di scena, ulteriori frazionamenti correntizi e derapate dei laici, D’Ascola dovrebbe mantenere il vantaggio di voti anche al Plenum.

Cassazione per la successione a Margherita Cassano proposti D’Ascola e Mogini
Pasquale D’Ascola

Lo si deduce  dall’orientamento di astenersi del Vice Presidente del Csm Fabio Pinelli. Una consuetudine non sempre osservata da Pinelli e che ha acuito le polemiche a Palazzo Bachelet.

Per Mogini, già capo di Gabinetto del Ministro della Giustizia Clemente Mastella durante il secondo Governo Prodi ed una prestigiosa esperienza di esperto giuridico presso la rappresentanza italiana alle Nazioni Unite, a meno di spaccature, dovrebbero votare i sette consiglieri di Magistratura Indipendente e i laici di centrodestra.

Non é da escludere che prima della conta, constatati i numeri, per scongiurare un dilaniante voto al fotofinish prevalga il subliminale invito del Quirinale all’unanimità costituzionale sancito questa volta, molto più che dalla prassi protocollare, dalla diretta presidenza del Plenum da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

La strategica scelta del vertice della Cassazione avviene infatti sullo sfondo di  uno dei più drammatici e cruciali scenari del braccio di ferro fra poteri istituzionali.

Un contesto caratterizzato  dalla rotta di collisione fra Governo e maggioranza parlamentare da una parte e dall’altra le prerogative e le funzioni costituzionali della magistratura.

Uno scontro sulla concezione stessa della Giustizia e dello Stato di diritto. Come evidenziano la riforma Nordio incardinata dall’esecutivo e in maniera ulteriormente emblematica per le prospettive che si prefigurano il disegno di legge 1517, all’esame della Commissione Giustizia del Senato. Sull’onda del cosiddetto Decreto Sicurezza, il ddl prevede la sistematica introduzione di indagini cosiddette “predittive” basate su algoritmi che incrociano ed elaborano non le prove concrete relative ad un procedimento ma i dati personali e quelli che vengono definiti i fattori critici dei cittadini. Fra i quali figurano, oltre agli eventuali precedenti, le condizioni sanitarie, l’etnia, l’orientamento sessuale, le scelte religiose e politiche, i riscontri socio economici e altre caratteristiche individuali.

Uno screening preventivo di fatto incontrollabile su ciò che gli individui sono e non su quello che compiono, borderline con articolo 13 della Costituzione che sancisce il principio dell’inviolabilità della libertà personale e della tutela della privacy.

Un clamoroso esempio di giustizia distopica, nella quale rientrano i buchi neri sulle intercettazioni telefoniche istituzionali e parallele sui quali dal dopo guerra si reggono ricatti, nomine, candidature scoop avvelenati, speculazioni e carriere. Per non parlare degli invisibili golpe impalpabili di poteri che condizionano e sono condizionati dalle inestricabili galassie politiche, industriali, finanziarie, editoriali, sanitarie e internazionali.

E’ l’Italia inconfessabile ed irredimibile che inesorabilmente viene minutamente radiografata, oltre che a livello generale dalla Consulta, soprattutto dalla Corte di Cassazione.La nomina del Primo Presidente della Cassazione rappresenta una doppia verifica politica e giudiziaria sulla tenuta della magistratura nel braccio di ferro sullo Stato di diritto

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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