Covid destabilization. Sui report dell’intelligence, il titolo cambia soltanto caratteri: коварная дестабилизация, kovarnaya destabilizatsiya in russo, oppure  共稳定  gòng wěndìng, in cinese.
L’analisi prefigura i possibili scenari dell’estate-autunno e delinea gli stress test dei leader istituzionali e politici italiani, sottoposti alla centrifuga socio economica della pandemia.
Giuseppe Conte 
Con il Governo appeso a tre grandi vantaggi di posizione, l’emergenza covid, l’avvitamento della crisi economica e il tutti contro tutti di maggioranza e opposizione, il Premier punta ad attraversare pur fra le tradizionali tempeste il Capo di buona Speranza dell’inverno e di approdare a un relativamente più Pacifico inizio di 2021. L’equilibrio internazionale, con l’incalzare di Europa, Usa, Russia e Cina, é tuttavia molto instabile e l’effetto Torre di Pisa interno durerà finchè la scomposizione e la ricomposizione di maggioranze e opposizioni non culminerà con l’individuazione di tutti i pezzi mancanti del mosaico del potere. Il tallone d’Achille del Premier è la comunicazione e il ricorso a paragoni controproducenti, come quello davvero immodesto con Winston Churchill, che comunque dopo aver vinto la guerra fu cacciato dal Governo.
Per la stabilità dell’Italia e per l’enorme businness della ricostruzione del Paese e dell’Europa saranno decisivi i grandi interessi geo politici internazionali. Un esempio a caso: se ad un certo punto dovessero convergere le strategie di Nato, Bidelberg, Bce e Fmi, l’effetto domino del covid destabilization potrebbe coinvolgere anche l’assetto del governo italiano. In caso di implosione della maggioranza, Conte potrebbe tentare di assumere la leadership dei 5 Stelle o dar vita ad una formazione politica e di reggere anche con un diverso ruolo in un nuovo esecutivo.
Quirinale
Garante della Costituzione e baricentro di tutte le possibili implosioni e di tutti gli sviluppi della intricata e delicatissima situazione politica e istituzionale, il Colle dispone di un poker di civil servant da mobilitare in caso di emergenza, nell’ordine: Mario Draghi, Vittorio Colao Marta Cartabia e Piero Grasso.

Ma alla base di ogni eventuale indicazione rimane l’inderogabile esigenza costituzionale della verifica dell’aggregazione di una concreta maggioranza parlamentare, senza la quale non è possibile  conferire incarichi per la formazione di nuovi governi.
Degli assi eventualmente in mano al Quirinale, soltanto l’ex Presidente della Bce e l’ex Presidente del Senato possono contare in partenza su una certa base di consensi politico parlamentari. Ed entrambi in sede di ipotetico varo di esecutivo procederebbero, come in un parto cesareo, a proprie scelte di Ministri per lo più tecnici, a cominciare da Luciana Lamorgese all’Interno e Giuseppe Pignatone alla Giustizia, Vittorio Colao al Mise e così via.
Oltre all’ essenzialità del ruolo, il prestigio, la saggezza, l’onestà intellettuale e la credibilità di Sergio Mattarella rappresentano le principali garanzie vincenti dell’Italia e il suo bene più prezioso.  Mai finora, nella storia della Repubblica, un Presidente ha così idealmente incarnato come Sergio Mattarella tutto il senso e l’orgoglio dell’unità della Nazione agli occhi degli italiani e del mondo intero.
Mai finora, nella storia della Repubblica, un Presidente ha così idealmente incarnato come Sergio Mattarella tutto il senso e l’orgoglio dell’unità della Nazione agli occhi degli italiani e del mondo intero.
Nicola Zingaretti 
 
Fino adesso ha goduto di una notevole fortuna che gli ha spianato tutti i problemi elettorali e interni dei Pd: recupero alle europee, dimissioni di Salvini a Ferragosto, ritorno al Governo, scissione renziana, elezioni di Sassoli alla Presidenza Parlamento Europeo e nomina di Paolo Gentiloni a Commissario europeo. Anche se la tragedia della pandemia consentirà ancora qualche mese di alibi politico, la situazione per Zingaretti e per il Pd potrebbe ribaltarsi.
Secondo molti opinionisti, a cominciare da Massimo Cacciari e Paolo Mieli, come la lava incandescente dei vulcani, il covid-19 sta liquefacendo l’assetto sociale. Il fortissimo impatto psicologico epidemiologico sembra destinato ad avviare un radicale cambiamento della leadership del Paese. Una mutazione politico-generazionale, in grado di spazzare via la maggior parte degli attuali partiti e movimenti e di determinare inedite aggregazioni attorno a esponenti e gruppi di opinione rimbalzati dal web alla politica, con campagne elettorali digitali e tematiche subliminali. Nuove formazioni politiche con una patina di storica essenza d’idealismo, amplificate dalla performance sulla rete di leader iper tecnologici 4 punto zero.


 
					






















