Il mosaico bellico in espansione, dall’Ucraina a Israele ed al Medio Oriente, dall’Africa all’Asia, rasenta sempre di più il limite della guerra globale.
Il sostegno militare e strategico di Stati Uniti, Europa, Nato e dei paesi occidentali nei confronti dell’Ucraina e di Israele, vittime dell’invasione della Russia di Putin e delle disumane violenze da parte dei terroristi islamici di Hamas, é sottoposto ad un crescendo di tensioni che rischiano di far inavvertitamente evolvere l’apporto di armamenti e gli schieramenti militari in coinvolgimento operativo diretto. Le intelligence occidentali sono tuttavia consapevoli che i terminali delle alterne fasi dei conflitti paralleli scatenati sul fronte ucraino e in Medio Oriente convergono tutti al Cremlino.
Il divampare dell’offensiva israeliana contro i bunker sotterranei di Hamas nella striscia di Gaza, dove i fondamentalisti nascondono gli ostaggi catturati durante il biltz e le disumane violenze del 7 ottobre, ha in parte distolto l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica internazionale dalla guerra in corso nel cuore dell’Europa. In una intervista al settimanale britannico The Economist, il comandante in capo dell’esercito ucraino, il Generale Valery Zaluzhny, afferma che il livello tecnologico dei due eserciti contrapposti sta determinando una situazione di stallo.

A 5 mesi dall’inizio della controffensiva, l’Ucraina é riuscita ad avanzare di soli 17 chilometri, mentre l’armata russa ha combattuto e si é dissanguata per dieci mesi attorno a Bakhmut per controllare una città di sei chilometri per sei trasformata in un cumulo di macerie. Il generale Zaluzhny ha ammesso di aver sottovalutato la determinazione con la quale Mosca manda al macello i suoi soldati pur di bloccare l’avanzata delle truppe di Kiev e prolungare la guerra.
“Questo é stato il mio errore”- ha affermato il Comandante ucraino – “la Russia negli ultimi mesi ha perso almeno 150.000 morti. In qualsiasi altro paese tali perdite avrebbero fermato la guerra”. Secondo il quotidiano inglese The Guardian, diplomatici americani ed europei stanno valutando la possibilità di avviare eventuali negoziati di pace tra Ucraina e Russia.
Il canale statunitense di notizie NBC, citando ambienti del Pentagono e del Dipartimento di Stato, ha riferito che a Kiev sono in corso colloqui per delineare ciò a cui l’Ucraina potrebbe dover rinunciare per garantire un accordo di pace con la Russia. Per la NBC alcuni funzionari militari Usa avrebbero affermato in privato che l’esito della guerra potrebbe semplicemente dipendere da chi riuscirà a sopravvivere più a lungo.
Notizie smentite con rabbia dal Presidente ucraino Zelensky, secondo il quale invece la Russia ha perso il controllo del Mar Nero e la controffensiva di Kiev sta per avvalersi del nuovo impulso strategico e tecnologico assicurato da Washington, Londra e dalla Nato.
