Alla ripresa dei lavori parlamentari, la preannunciata accelerazione sulla separazione delle carriere dei magistrati é arrivata puntuale: domani approda nuovamente nell’Aula della Camera il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere prima dell’ultimo passaggio che é previsto in Senato per fine ottobre.
Nella road map del Governo e della maggioranza il referendum poi si potrebbe tenere nell’aprile dell’anno prossimo. Ma intanto si prevede battaglia nell’emiciclo di Montecitorio, con l’opposizione pronta a fare barricate. Una tra le ipotesi sul tavolo delle forze dell’opposizione che non sono favorevoli alla riforma é quella di iscriversi in massa a parlare in Aula.
Sono ancora in corso interlocuzioni ma – riferisce una fonte del Pd – “il centro destra va avanti come un treno e l’ostruzionismo é l’unico strumento che abbiamo in mano. E’ la prima volta che una riforma istituzionale entra ed esce come é entrata. E’ un precedente che mina le basi del confronto democratico. Quindi quello dell’ostruzionismo serve a prendere tempo e a portare il tema al centro del dibattito pubblico”.
“Sono loro che non hanno voluto il confronto nel merito, noi puntiamo al nuovo passaggio del provvedimento entro giovedì “, replicano dal centrodestra.
Non é escluso, dunque, che si vada avanti a oltranza in Aula fino al secondo via libera della Camera, atteso al massimo nella giornata di giovedì.
La maggioranza é pronta a difendere il disegno di legge costituzionale. “Andremo avanti sulla riforma della giustizia, della separazione delle carriere e del Csm”, ha spiegato sabato alla festa nazionale dell’Udc la Premier Giorgia Meloni, “vogliamo spezzare quel sistema correntizio che ha umiliato la magistratura e rendere la giustizia più efficiente e più giusta per i cittadini”.
Il centrodestra già guarda al referendum. “Dobbiamo vincerlo, abbiamo la necessità e l’obbligo di farlo. Dobbiamo essere guerrieri, ovviamente disarmati, ma forti della tenacia, della pazienza, delle competenze che ci consentiranno di crescere ancora di più”, ha ribadito il Viceministro alla giustizia, Francesco Paolo Sisto.
Sul referendum scalda i motori anche l’Associazione Nazionale Magistrati che ha già costituito il Comitato a difesa della Costituzione e per il No al referendum.
Referendum che sarà al centro del congresso fissato per metà ottobre – da venerdì 10 a domenica 12 – della componente Area Democratica per la Giustizia.
Sarà – sottolinea Area – un’occasione di riflessione sulla situazione attuale ma anche e soprattutto sull’idea futura di Giustizia. Dopo la relazione introduttiva del segretario di Area Giovanni Zaccaro sono previsti, tra gli altri, gli interventi del vice Presidente del Csm Fabio Pinelli del Presidente e del Segretario dell’Anm, Cesare Parodi e Rocco Maruotti, del Procuratore Generale di Genova Enrico Zucca e del segretario della Cgil Maurizio Landini.
Lungo l’elenco degli esponenti politici invitati: dal Guardasigilli Carlo Nordio alla segretaria del Pd Elly Schlein, al leader del M5S Giuseppe Conte, da Riccardo Magi a Nichi Vendola.