“Il capolavoro dell’ingiustizia é di sembrare giusta senza esserlo” le parole di Platone sono le più citate fra la stragrande maggioranza delle toghe che bocciano senza appello una riforma della giustizia considerata uno stravolgimento punitivo e condizionante del ruolo della magistratura.

Nonostante l’opinione quanti ritengono il disegno di legge Nordio una sorta di tromp d’oeil preelettorale destinato alle sabbie mobili parlamentari dell’epilogo della legislatura, i contenuti della riforma preoccupano non soltanto l’Anm, quanto i magistrati più esperti che contestano in particolare la tesi che Giovanni Falcone sia stato addirittura l’antesignano della separazione delle carriere: “assolutamente no. E’ falso!” esclama Gioacchino Natoli, già Presidente della Corte d’Appello di Palermo e uno degli amici più fidati di Falcone fin dalla Procura di Trapani e poi al pool antimafia di Palermo.




