In Ucraina, fra le tante inedite evoluzioni tecnologiche della guerra, si é verificata per la prima volta la resa di soldati russi ad un drone terrestre telecomandato ucraino pronto a far esplodere una carica di 60 kg di esplosivo.

L’episodio é avvenuto nel giugno scorso, sul fronte nord-orientale, nella regione di Kharkiv, ed il Washington Post si sofferma ad analizzare l’importanza della circostanza con tanto di filmato e documentazione fotografica.
Dopo essere stato circondato e costretto ad asserragliarsi in una trincea sotterranea, un reparto russo é stato sottoposto per giorni a bombardamenti di droni dall’alto e di droni terrestri, lanciati contro l’ingresso della trincea e fatti esplodere a distanza. Un assedio sempre più cruento.
Fino a quando le truppe russe hanno esposto fuori dalla trincea un pezzo di cartone sul quale era scritto a grandi lettere in cirillico мы хотим отказаться, “VOGLIAMO ARRENDERCI” ben visibili ai droni ucraini che volavano sopra di loro.
Nella documentazione filmata e fotografica del Washington Post si vede come dopo la sorpresa iniziale i militari della Terza Brigata d’Assalto ucraina hanno fatto sdraiare a terra, disarmati, i soldati russi e li hanno preso in consegna.
La resa di soldati dell’armata d’invasione russa a un drone terrestre di Kyiv segna una svolta, probabilmente tanto storica quanto epocale, dell’evoluzione ipertecnologica dei conflitti mondiali.
Per la prima volta un uomo guerriero e combattente si arrende ad un robot di guerra. Nello specifico poco più di un modellino di trattore con ruote gommate, per essere più veloce, in grado trasportare sino a 100/150 kilogrammi di esplosivo e del valore di circa 1.500 dollari.
La prevalenza bellica dei droni dimostra in maniera inequivocabile quanto sia già cambiata profondamente la guerra moderna sui campi di battaglia ucraini, prima in cielo ed ora sui fronti terrestri.
Per non soccombere alla feroce invasione l’Ucraina, con l’apporto dell’intelligence americana, inglese ed europea, si è trasformata in un laboratorio sperimentale che collauda sulla propria pelle lo sviluppo tecnologico della guerra del futuro. A cominciare dalla sostituzione dei soldati in prima linea, la cui salvaguarda é essenziale per il paese, con robot che si muovono su ruote o cingoli e sono controllati da segnali radio come i droni aerei. Possono variare in dimensioni da più piccoli di un forno a microonde ad abbastanza grandi come mini carri armati.
Una guerra del futuro che per l’Ucraina rappresenta la sopravvivenza di ogni giorno.