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Bufera politica per il ricorso in Cassazione contro l’assoluzione di Salvini

by Gianfranco D’Anna

“Sfumature palermitane di persecuzione contro Salvini”; “Sfida alla politica e alle toghe indipendenti” e così via.

Con molta meno fantasia degli originali, sembra già di leggerli i titoloni dei quotidiani dell’agguerrito complesso mediatico editorial-sanitario, beneficiato con centinaia di milioni dallo Stato, che si scagliano contro la mossa a sorpresa della Procura di Palermo di impugnare con un ricorso immediato, direttamente in Cassazione, l’assoluzione del leader della Lega per il caso Open Arms.Bufera politica per il ricorso in Cassazione contro l’assoluzione di Salvini

Dopo un lungo processo davanti alla seconda sezione  Tribunale di Palermo, Presieduta da Roberto Murgia,  Matteo Salvini il 20 dicembre scorso era stato assolto, con la formula “perché il fatto non sussiste”, dall’accusa d’aver trattenuto illegittimamente, nell’agosto del 2019, a bordo della nave della ong Open Arms 141 naufraghi soccorsi in mare, impedendo all’imbarcazione l’approdo a Lampedusa.

La procura di Palermo aveva richiesto una condanna dell’allora Ministro dell’Interno a sei anni di reclusione per sequestro di persona e di rifiuto d’atti d’ufficio. La motivazione della sentenza d’assoluzione é stata depositata a giugno.

Con un colpo di scena, la Procura ha optato per il ricorso diretto alla Cassazione, il  cosiddetto ricorso per saltum che consente di evitare il giudizio di appello ed ottenere direttamente una pronuncia della Suprema Corte, sostenendo che il verdetto di assoluzione non confuta la ricostruzione dei fatti prospettati dall’accusa, che sono dunque accertati, ma si limita, interpretando male leggi e convenzioni internazionali, a dire che l’Italia non aveva l’obbligo di assegnare il porto sicuro, attraverso il Piano Operativo di Sicurezza (Pos), alla nave spagnola.

Per la Procuratrice aggiunta Marzia Sabella e la sostituta Procuratrice Giorgia Righi, che hanno firmato assieme al Procuratore Capo Maurizio De Lucia il ricorso“i fatti sono accertati, é solo una questione di diritto: la sentenza d’assoluzione é viziata dall’inosservanza di una serie di norme integratrici sulla libertà personale e le convenzioni sul soccorso in mare”.

Inoltre, secondo la Procura palermitana “Il Tribunale di Palermo é incorso nel medesimo errore di prospettiva riscontrato nel similare caso della motonave Diciotti. Nel caso della Open Arms, analogamente può affermarsi la violazione, da parte della sentenza impugnata, delle norme a tutela della libertà personale. Attraverso la supposta incompetenza italiana al rilascio del Pos – argomentano i pm palermitani – quale ragione sufficiente per escludere la sussistenza dei reati, i giudici di merito hanno ignorato, in primo luogo e soprattutto, ai fini della valutazione della legittimità della condotta dell’imputato, che, appunto, per l’art. 13 Costituzione, la limitazione dell’altrui liberta’ personale può lecitamente realizzarsi solo con atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge”Bufera politica per il ricorso in Cassazione contro l’assoluzione di Salvini

 La normativa internazionale, aggiungono i Pm di Palermo, “per quanto avesse potuto sollevare l’Italia dall’obbligo del Pos, non autorizzava comunque il Ministro a trattenere i naufraghi sul natante, non essendo tale eventualità prevista dall’art. 5 Cedu né dalle altre norme sovranazionali”.

“Deve quindi concludersi che l’ipotizzata incompetenza del ministro al rilascio del Pos, quale condizione sufficiente per escludere tout court la sua responsabilità per entrambi i reati, non può che risolversi, alla luce della peculiare tutela che l’ordinamento riserva alla libertà personale e della struttura dei due delitti, nell’omissione della motivazione in violazione dell’art. 125 c.p.p.”.

Ancor più – conclude il ricorso della Procura – “se si considera la formula assolutoria utilizzata – “il fatto non sussiste” – che, a fronte del riconosciuto trattenimento a bordo dei migranti e dell’altrettanto riconosciuta assenza di un intervento positivo del ministro, non risulta supportata da nessuna plausibile ragione giuridica o, meglio, da alcuna spiegazione”.

Sull’ assoluzione in primo grado di Salvini incombe anche l’ordinanza del 18 febbraio delle sezioni unite civili della Corte di Cassazione nel procedimento parallelo della nave “Diciotti”, un processo speculare e sovrapponibile a quello per la Open Arms.

Per le sezioni unite civili della Cassazione in relazione all’analogo caso di 41 profughi migranti provenienti dall’Eritrea, che dal 16 al 25 agosto nel 2018, furono trattenuti sempre per ordine di Salvini a bordo della nave della Guardia Costiera “Diciotti”: “rilievo primario ha certamente il rispetto e la salvaguardia dei diritti inviolabili della persona. L’azione del Governo, ancorché motivata da ragioni politiche, non può mai ritenersi sottratta al sindacato giurisdizionale quando si ponga al di fuori dei limiti che la Costituzione e la legge gli impongono, soprattutto quando siano in gioco i diritti fondamentali dei cittadini (o stranieri), costituzionalmente tutelati”.

Ordinanza delle sezioni unite della Cassazione che potrebbe rappresentare una vera e propria pietra tombale sull’assoluzione di Matteo Salvini nel processo di primo grado sulla Open Arms.Bufera politica per il ricorso in Cassazione contro l’assoluzione di Salvini

Logiche e incontrovertibili constatazioni giurisprudenziali, letteralmente ignorate dalla raffica di invettive politico propagandistiche scatenatesi contro il ricorso in Cassazione della Procura di Palermo.

“Qualcuno non si rassegna, ma non sono preoccupato” ha affermato l’attuale Vice Premier e Ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, che oltre alla solidarietà della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale ha fra l’altro parlato di “ accanimento surreale”, ha ricevuto anche la solidarietà  e le telefonate del Ministro dell’Interno Piantedosi e del Presidente della Camera Fontana.

Bufera politica per il ricorso in Cassazione contro l’assoluzione di Salvini
Giulia Bongiorno

Ma, mentre la Senatrice Giulia Bongiorno, Presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, nonché legale di fiducia  di Matteo Salvini si limita a dire che : “La sentenza d’assoluzione del Tribunale di Palermo é completa e puntuale in fatto ed ineccepibile in diritto”, fra la babele di invettive spicca la grande competenza giuridica del Capogruppo al Senato di Fratelli d’Italia ed ex leghista Lucio Malan: “Mi aspetterei che una Procura di una città come Palermo si occupasse di altre cose, ma direi che nel processo é emerso in modo chiaro che non c’è stato nessun tipo di sequestro di persona”.

Bufera politica per il ricorso in Cassazione contro l’assoluzione di Salvini
Lucio Malan

Un’encomiabile sicumera per un laureato in Lettere ad indirizzo filologico classico e tesi sulla nuova edizione di un papiro alessandrino greco contenente un commentario alle Filippiche di Demostene…Bufera politica per il ricorso in Cassazione contro l’assoluzione di Salvini

 

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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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