Manovre sulla manovra
Se non proprio delle retromarce, sono in corso grandi manovre sulla manovra di bilancio.
La maggioranza gialloverde starebbe verificando la possibilità di posdatare l’entrata in vigore del reddito di cittadinanza e della riforma della Fornero.
Uno slittamento ad aprile che consentirebbe un risparmio fra i quattro e i sei miliardi per tentare di allentare la morsa di Bruxelles e dei mercati e guadagnare tempo.
In realtà, denunciano però le opposizioni, si tratterebbe di una partita di giro e di un trompe l’oeil, un’illusione ottica, nei confronti dell’Europa e anche degli elettori dei 5 Stelle ai quali i vertici del movimento al Governo hanno più volte assicurato l’entrata in vigore dall’inizio del 2019 del reddito di cittadinanza e della quota 100 per le pensioni.
Anche se mimetizzato, il tentativo di marcia indietro sulla manovra traspare dall’intervento alla Camera del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, nel corso dell’informativa urgente in aula dopo la bocciatura della manovra da parte dell’Europa.
“Ribadiremo gli effetti della manovra sulla crescita- ha affermato il Premier, che tuttavia ha poi aggiunto: ”Nell’immediato, miriamo all’accelerazione degli investimenti e alla possibile rimodulazione di alcuni interventi previsti dalla legge di bilancio, se dal confronto parlamentare dovessero emergere indicazioni che possano accrescere gli effetti positivi delle misure proposte sulla crescita, senza alterarne la ratio e i contenuti.”
Un ulteriore implicita conferma di manovre sulla manovra, viene dalle precisazioni del Ministro dell’Economia, Giovanni Tria: “Il disegno delle misure principali della manovra è ancora in via di definizione al fine di garantire dalle stesse la massima efficacia in termini di occupazione” ha infatti affermato Tria al Question time al Senato, riferendosi alla riforma della legge Fornero con l’introduzione di ‘quota 100’ e all’introduzione del reddito di cittadinanza.