Sulla scacchiera dell’intelligence italiana, la mossa che più preme alla politica e alla quale molte capitali guardano, è quella che potrebbe dare scacco matto all’attuale maggioranza di Governo. Ovvero la titolarità dell’ Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica.

Delega mantenuta dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e che è destinata a decidere l’assetto che entro dicembre assumerà l’intero sistema dell’intelligence.
Assetto già avviato dall’avvicendamento al vertice dell’Aise, l’agenzia per la sicurezza estera, fra il Generale di Corpo d’Armata Gianni Caravelli e il Prefetto Luciano Carta, neo Presidente di Leonardo, la multinazionale italiana della Difesa.
Ed assetto che procederà con la conferma del Prefetto Mario Parente alla direzione dell’Aisi, l’agenzia per la sicurezza interna, con la nomina di un nuovo vice direttore all’Aise e che si concluderà entro il 9 dicembre, giorno della scadenza del Generale Gennaro Vecchione al vertice del Dis, il Dipartimento che coordina le agenzie di intelligence.

L’instabiltà delle maggioranze e la fragilità della politica ha fatto lievitare nelle ultime legislature il baricentro strategico della delega al servizi.
Nulla a che vedere, comunque col 1966 e la delega riservata alla Gladio, una delega ancora tutta da esplorare, storicamente e non, assegnata all’allora sottosegretario alla Difesa Francesco Cossiga e nulla a che vedere neanche con quella assegnata nel 1978 durante il sequestro Moro all’allora sottosegretario Francesco Mazzola.

Nei decenni successivi a Palazzo Chigi la delega ai servizi è stata assegnata, dai vari Presidenti del Consiglio ad Enrico Micheli, Gianni Letta, Gianni De Gennaro e Marco Minniti, che l’hanno stabilmente incardinata nell’alveo del rispetto della Costituzione.
Ma qualcosa è cambiato. Anche se molto riservatamente, in maniera quasi impalpabile, l’incertezza della situazione generale, con le crescenti incrinature nella maggioranza, la frantumazione delle forze politiche dal Movimento 5Stelle a Forza Italia, e la centrifuga economica e sociale dell’emergenza coronavirus, hanno determinato l’avvio di trattative politiche parallele per una verifica dell’attuale maggioranza di governo.
Trattative per un eventuale nuovo esecutivo che per la prima volta hanno riguardato anche l’assetto dell’intelligence e in particolare l’assegnazione della delega ai servizi.
Un segno dei tempi e della accresciuta percezione che la democrazia va presidiata e resa sempre più trasparente.
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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1