Siamo fatti di versi e di musica della natura

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Siamo fatti di versi e di musica della natura
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Cuore & Batticuore
Rubrica settimanale di posta. Storie di vita e vicende vissute Siamo fatti di versi e di musica della natura

by Giuliano Belloni

E’ così, siamo fatti di versi. Sul mio profilo facebook mi presento come allevatore di rondini…67 anni, laureato in filosofia. Vecchio professore. Mi definirei…..artigiano della parola. Forse meglio agripoeta. Figlio di contadini poveri. Nato e cresciuto a Palombara Sabina.

La civiltà contadina è la mia ricerca. È la prima volta che una civiltà muore senza eserciti schierati e senza spargimento di sangue. E io dalle retrovie di questa civiltà lancio provocazioni. Pubblicando in copie limitate libri di pane, libri di cioccolata. Che leggi, sfoglia e mangi.

Siamo fatti di versi e di musica della natura
Giuliano Belloni

Provocazioni che vogliono mettere al centro la civiltà contadina e la natura.

Due anni fa ho pubblicato ” Come faccio a diventare albero”. Nel 2003  “L’olio nell’insalata”.  Nel 2006 “Pane e pomodoro”, tutti  libri di poesia.

Proprio in questi giorni sono stato invitato nella valle Pellice, Comune Torre Pellice,  a fine maggio per raccontare la transumanza.

A settembre uscirà un romanzo ” Io sono Anna”.Siamo fatti di versi e di musica della natura

Un romanzo ambientato a Trieste. Ha 12 capitoli. Quante sono le stazioni che il regionale incontra tra Trieste e Venezia. Un libro ribelle. Parla dell’esodo, di confini. Di esodo.

Romanzo di resilienza oggi si dice. Usando una lingua nuova. Alla Mc Bride. Si sale sul treno. È proprio il momento in cui i binari della vita si separano, costringendoci a prendere una decisione. Il treno della vita è comunque mosso dall’amore anche se deragliato e torna indietro. Comunque non si ferma.Siamo fatti di versi e di musica della natura

Parlo di Trieste pur non avendo diritto di cittadinanza. Lo faccio perché mio nonno, un ragazzo del ‘99 chiamato in guerra, mi parlava di Trieste e del Carso. Mio nonno era analfabeta e se ora scrivo lo devo a lui.

Ho un bel verso di Pasolini sempre in testa: “ Trieste è poesia. Odora di mare. Qui finisce l’Italia. Qui finisce l’estate.”

giulianobelloni19@gmail.comSiamo fatti di versi e di musica della natura

maggiemusic@gmail.comL‘epilogo del toccante intervento di Giuliano Belloni si attaglia perfettamente al genuino spessore culturale del poeta scrittore di Palombara Sabina, a ragione considerato una rivelazione letteraria. Evidente la similitudine con l’estate del 1959 quando, per la rivista “Successo”, Pier Paolo Pasolini percorse tutte le strade costiere d’Italia, da Ventimiglia a Trieste, oltre quattromila chilometri al volante di una Fiat Millecento, per realizzare “La lunga strada di sabbia” un reportage sull’Italia tra cambiamento e tradizione, vacanza borghese e residui di un dopoguerra difficile. Esattamente come gli strascichi ancor più drammatici di questo secondo dopo guerra, che tuttavia stenta ancora ad iniziare, della guerra invisibile dichiarata all’umanità dal coronavirus.

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