Rincorsa per le nomine dei vertici giudiziari vacanti da molti mesi. La Quinta commissione referente per gli incarichi direttivi sta completando l’esame, già avviato nella precedente consiliatura, delle candidature per l’indicazione del nuovo Procuratore Generale di Bologna e del Procuratore capo di Firenze.

Per Bologna sono state acquisite le audizioni dei sette candidati, Lucia Musti, Corrado Mistri, Alessandro Mancini, Luca Tampieri, Paolo Fortuna, Filippo Spezia e Gianluigi Pratola.
Secondo l’ordine di scopertura va affrontata prima la nomina del successore dell’ex Pg di Bologna, Ignazio De Francisci, vacante dall’inizio dello scorso anno.
A Firenze, dove il posto di Procuratore è rimasto senza titolare dopo la decisione di Giuseppe Creazzo, sanzionato dalla sezione disciplinare per le molestie alla collega Pm di Palermo Alessia Sinatra, di chiedere il trasferimento alla procura per i minorenni di Reggio Calabria.
Per la procura fiorentina sarebbe in pole position Ettore Squillace Greco, attuale Procuratore capo di Livorno, per Bologna Fortuna dal 2017 Procuratore di Aosta. A Firenze inoltre restano ancora da nominare il Procuratore generale e l’ Avvocato generale.
A Palazzo dei Marescialli sono scaduti intanto i termini per la presentazione delle candidature per la successione della Procuratrice di Torino, Anna Maria Loreto, che andrà in pensione a giugno. Fra i 13 candidati spiccano i nomi di Gimmy Amato, attuale Procuratore capo di Bologna, e dei procuratori di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, e di Cuneo Onelio Dodero.

In prima fila anche le candidature del Procuratore aggiunto di Palermo, Paolo Guido, che ha coordinato col Procuratore Maurizio De Lucia, le indagini che hanno portato alla cattura del boss mafioso Matteo Messina Denaro latitante da 30 anni. Guido non è l’unico cacciatore di super latitanti candidato per il vertice della Procura di Torino. Fra le domande risalta infatti il curriculum della Procuratrice aggiunta di Palermo Marzia Sabella, anima del pool che nel 2006 mise a segno la cattura del padrino di cosa nostra Bernardo Provenzano.
