Cuore & Batticuore Rubrica settimanale di posta storie di vita e vicende vissute
by Dino Petralia
Ognuno di noi ha nel cuore parole non dette, parole che il flusso della vita non ci ha fatto dire, ma anche parole che avremmo dovuto dire in un certo momento e in un dato luogo e che non siamo riusciti a dire.
Per riserbo. Per vergogna. Per amore. Per timore di sbagliare o di essere fraintesi, dunque per proteggerci, o anche per paura di ferire.
Quelle parole, quelle esatte parole, le conosciamo a memoria, perché da quell’attimo di silenzio ce le siamo dette e ridette dentro contestandocene la mancanza e via via perfezionandole.
Sono parole pesanti, perché vere; passate al filtro di quel rigore interno che non ammette falsità o inganni.
Parole di un’intenzione inespressa o di scuse dovute e non fatte, oppure ancora parole che, se dette, probabilmente avrebbero cambiato molto e…chissà, anche la vita stessa.
Scrupoli perenni, inconfessabili; affanni dolorosi, che il nostro tribunale interno liquida senza appello condannandoci all’inquietudine di una colpa silenziosa.
E se dovesse accadere che il dinamismo della vita volesse beffardamente riproporci l’occasione perduta, forse saremmo ancora pronti a correggere l’omissione liberando parole imprigionate negli anni.
Altre volte invece il tempo è scaduto.
Nessuna occasione utile può più sopraggiungere o peggio non ci sono più gli interlocutori.
E così lo scrupolo diventa pena, peccato sociale di cui solo noi conosciamo la gravità.
Che ne faremo allora delle nostre parole non dette?
Le regaliamo ad altri? Non servirebbe.
Le oscuriamo? Tempo perso…torneranno a circolarci dentro, perché, contrariamente alle parole dette, quelle non dette e che avrebbero dovuti dirsi non si dimenticano.
Non resta allora che la prevenzione.
Parliamoci tanto e spesso; apriamoci agli altri senza remore; le parole sono opere viventi; con le parole si crea e si distrugge; sono frecce ma anche soccorso, condensati di preghiera e di condanna, sono lezioni e canzoni, amore e odio. Sono i nostri pensieri solidi
Pensieri e parole. Per una sorta di inconscio riflesso psicologico, molto spesso alle affermazioni esplicite corrisponde l’impatto smisurato, nel senso che non se ne ha contezza, delle parole non dette. Come sottolinea la riflessione di Dino Petralia, Magistrato emerito, già Procuratore Generale di Reggio Calabria e capo del Dap, le parole non dette possono nascondere sentimenti non espressi ma possono pure creare silenzi che pesano sulle relazioni e lasciare spazi vuoti che rischiano di diventare incolmabili. Oppure racchiudere ricchezze interiori e segreti che solo chi sa ascoltare può percepire. Inviti a guardarsi negli occhi, a leggere tra le righe. Timidi ma persistenti appelli a non rimanere intrappolati nel silenzio. E nei rimpianti. Dicitencello vuje, canta una canzone napoletana…