Biden exit col sigillo di Barack Obama? C’è attesa per il discorso dell’ex Presidente agli americani annunciato per le prossime ore.

Dopo l’ennesima performance costellata da gaffe e indecisioni della conferenza stampa finale del cruciale vertice di Washington per il 75 esimo anniversario della Nato, per l’anziano e visibilmente fragile 46° Presidente in carica si sarebbe ormai chiuso il cerchio dei no alla ricandidatura da parte dei big del partito democratico, dei media, dei finanziatori e dell’America liberal che sperano di fare in tempo a scongiurare l’incubo di un ritorno di Trump alla Casa Bianca.
Il summit dell’Alleanza Atlantica, coordinato ed etero-diretto dietro le quinte dal Segretario di Stato Antony Blinken e dal Consigliere per la Sicurezza nazionale Jake Sullivan, ha dimostrato oltre ogni dubbio, anche al cospetto internazionale, che Biden non sarebbe in grado di portare a termine con piena padronanza psico fisica un nuovo mandato presidenziale.
Per la democrazia americana, dopo il passo falso dell’estensione quasi illimitata dell’immunità dell’inquilino della Casa Bianca, sancita dalla maggioranza conservatrice della Corte Suprema, il cambio in corsa o meno di un candidato alle presidenziali e in particolare di un candidato che é il Presidente uscente, rappresenta un nuovo delicatissimo passaggio esiziale da superare.
Un passaggio, che come per la nuova immunità del Presidente, trasformato di fatto dopo l’elezione in un monarca assoluto, costituirà un precedente dal quale non si potrà prescindere.
La resistenza di Biden a farsi da parte ha evitato finora la scelta del nuovo candidato. Dalla vice Presidente Kamala Harris a vari altri candidati e candidate , fra le quali anche l’ex First lady Michelle Obama, sarà una scelta non facile ma necessaria.
