Alleanze in evoluzione per Governo ed elezioni. Fra i tanti effetti collaterali, la svolta di Berlusconi che ha trascinato il centrodestra a votare compatto assieme alla maggioranza lo scostamento di bilancio del Governo, ha acuito le divisioni all’interno del Movimento 5 Stelle. Divisioni che hanno trasformato in una misteriosa nebulosa l’esito concreto degli Stati generali.
Assise interrupta, snodo, fase cruciale ? Per “fotografare” la situazione politico parlamentare nella quale si dibattono i 5 Stelle, opinionisti e giornalisti parlamentari hanno praticamente esaurito metafore e similitudini. L’ultima e probabilmente più immaginificamente calzante definizione è quella che definisce i grillini intenti a guadare un fiume a ridosso delle cascate. Che il movimento sia alle prese con una dirompente autoanalisi che riguarda tanto il ruolo nel Governo che le prospettive politiche, lo ammette pur con qualche diplomatico distinguo anche il parlamentare Giorgio Trizzino, primario ospedaliero a Palermo e autorevole think tank dei 5 Stelle a Montecitorio.

A che punto sono le doglie del parto degli Stati Generali ?
“Non è facile fare previsioni. L’unica convinzione che nutro è che finché prevarranno visioni, posizioni e rivalità personali, senza un adeguato dibattito sulle scelte politiche ed organizzative fondamentali, vi è il grave pericolo, se non di scissione, di disgregazione del Movimento. Certo una riflessione va fatta sulle responsabilità di un vertice che ha portato il Movimento a perdere tutti questi consensi e sono convinto che molto presto questa riflessione porterà i suoi frutti. 
Il fatto che non si riesca ancora a trovare un accordo fra le varie “anime” grilline significa che la scissione è ormai inevitabile?
Come prima detto il rischio maggiore è quello della disgregazione, della frantumazione, della rottura del collegamento e del dialogo con i tanti elettori. Molti dei quali delusi. Occorre riconquistare la loro fiducia attraverso iniziative territoriali e contatti continui per non dare loro l’impressione che ormai il Movimento viva nei palazzi del potere e tra le auto blu. È facile abituarsi agli agi e privilegi delle stanze del potere ma questo non è il DNA del Movimento e deve essere chiaro a tutti.
Alleanza 5Stelle-Pd confermata per le liste comuni alle amministrative delle grandi città, Roma, Torino, Milano, Napoli e Bologna?
Il voto del prossimo anno è fondamentale per invertire la rotta di un calo progressivo di consensi che ha portato il Movimento a perdere quasi il 50% dei voti. Le cinque capitali in cui si andrà al voto rappresentano l’ultima chiamata per il Movimento e bisogna comprendere che una intesa strutturale con le forze del centro sinistra è l’unico modo per recuperare uno spazio politico che esiste ed aspetta soltanto di essere rioccupato.
La maggioranza è da settimane sottoposta a lacerazioni, e c’è chi parla di crisi politica virtuale già in atto. Fino a quando potrà reggere il Governo?
