Cuore & Batticuore Rubrica settimanale di posta storie di vita e vicende vissute
by Dino Petralia
“Immaginate che non ci sia alcun paradiso…nessun inferno sotto di noi…sopra di noi solo il cielo…” cantano le prime strofe di Imagine di John Lennon.
E già! Il cielo c’é e appartiene a tutti. E’ una casa senza casa, specchio della nostra vita e, come le nostre vite, si alza e s’abbassa, si colora e s’incupisce, vive di lampi e di sereno.
Il cielo é tutto ed é il tanto che ci appartiene, senza acquisto o eredità. A volte é così presuntuoso, così silenziosamente scomposto, da incidere senza appello sul nostro giorno.
E già! Il cielo c’é, ma non si tocca. Eppure lo vedi, lo ascolti, ci parli; ed é una condizione che si rinnova ogni volta che alziamo lo sguardo.
C’é sempre un cielo sopra il cielo, ma c’é un cielo anche dentro, basta cercarlo. Più complesso, però, e tortuoso.
Il nostro cielo é ira e consolazione, attrazione e disincanto, frenesia e pace.
Lo senti ad occhi chiusi senza vederlo, eppure ha colori vivissimi ed infiniti, così come oscurità e diffidenze.
E se lo interroghi risponde.
Ha la nostra stessa febbre, uguale battito, e ha il nostro sole, la nostra luna, le nuvole e la nostra pioggia.
Il nostro cielo é spazio senza spazio, ha il nostro tempo e ci fa volare dentro, senza brevetto, con la stessa euforia del volo aereo.
Se sento il mio ho il vantaggio di sentire il cielo degli altri e, presentandoli come due conviviali, riesco a volte a farli brillare o oscurare insieme.
“Dal cielo in una stanza” di Gino Paoli, al “cielo é sempre più blu” di Rino Gaetano e poi nella letteratura, la poesia, la pittura: il cielo é la rappresentazione stessa del pensiero, delle angosce e delle speranze dell’umanità. E’ l’essenzialità esistenziale laica, sottolineata dal filosofo Immanuel Kant : “il cielo stellato sopra di noi e la legge morale che é in noi”. E rappresenta la dimensione trascendentale che faceva esclamare allo scienziato Benjamin Franklin : “Capisco come si possa guardare la terra ed essere atei, ma non capisco come si possa guardare il cielo di notte e non credere in Dio.”