Cuore & Batticuore Rubrica settimanale di posta storie di vita e vicende vissute
by Dino Petralia
Il tempo ha tanti sensi, ma pure tanti artigli.
Cerotto invisibile di ferite anche gravi, il tempo sana.
Ma opprime talvolta, peggiorandone gli effetti.
La sua corsa é un’illusione: velocità e lentezza sono pure e semplici apparenze, naturali proiezioni dell’umore, così tanto invadente da influenzarlo, il tempo.
Riscalda o raggela a volte, funzionando come intimo climatizzatore di vita.
C’é il tempo dell’attesa, impietoso e ostile, e il tempo dell’oblio, accomodante e indulgente, su di noi e sugli altri. C’é il tempo perso e quello scaduto; il tempo che stringe e quello galantuomo.
E se si riesce a dare tempo al tempo si ostacola una fretta rischiosa e sommaria.
Ma per fortuna c’é poi il tempo amico, che ci appartiene e che battezza i nostri giorni di una religione rara, affidata alla scelta e anche al capriccio.
Il lusso del tempo. La proprietà del tempo, del nostro tempo, é davvero un lusso e occorre prenderne coscienza. Portatore di una indipendenza dominante del quando e titolare del suo dono.
E già! perché se ne sei padrone puoi anche donare il tuo tempo, senza rischi né sprechi, perché il tempo si rinnova, si autoalimenta, da inesauribile giacimento di libertà qual é.
Essenza e valore intrinseco della vita e della storia dell’umanità, quantificazione della dimensione dell’esistenza, il tempo é l’essere e l’essere equivale al tempo. Tratteggiato con un piglio lieve e leggero che tuttavia lascia intravedere sensibilità autoanalitica, la riflessione del magistrato Dino Petralia che si è spesso misurato col tempo della giustizia, delinea un tema cardine che coincide con l’origine dell’universo. Parafrasando il Vangelo secondo Giovanni si potrebbe senz’altro dire che in principio fu il tempo. Filosoficamente, secondo Heidegger, il tempo non é il tempo oggettivo della scienza, né il tempo soggettivo della conoscenza, ma é il tempo dell’esistenza, cioè il tempo é modalità dell’esserci dell’essere, é il modo non soltanto attraverso cui l’esserci conosce il mondo, ma sceglie di esistere nel mondo. Con sottile ironia il Mahatma Gandhi rimproverava agli “occidentali di avere l’ora, ma di non avere mai il tempo.”