Crimini contro l’umanità in ordine sparso? La notizia é da giorni sotto gli occhi di tutti, ma nessuno fino adesso l’ha approfondita anche se é stata clamorosamente rilanciata dalla morte del Presidente dell’Iran Ebrahim Raisi deceduto nell’elicottero precipitato al confine con l’Azerbaijan.

Tutti i media hanno infatti sottolineato che Raisi era stato responsabile diretto di migliaia di esecuzioni di oppositori al regime degli Ayotallah dopo processi durati in media due minuti. Ma nessuno in tutti questi anni l’ha mai incriminato per crimini contro l’umanità. Così come non è stato mai incriminato nessun responsabile del quotidiano massacro delle donne e degli studenti iraniani che da anni protestano contro il fondamentalismo islamico. Perché ?
La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja ha invece sollecitamente incriminato il leader del gruppo terroristico Hamas, Yahya Sinwar, muovendo in parallelo però, con scelta paradossale e assurda, analoghe accuse al Premier e al Ministro della Difesa israeliani Netanyahu e Gallant.
E i crimini contro l’umanità del regime iraniano per i quali esistono da decenni valanghe di terribili prove, testimonianze e filmati, perché non sono mai stati indagati e messi sotto accusa?
Gli interrogativi che rimbalzano da Gerusalemme al Tribunale internazionale dell’Aia, fanno da sfondo ai continui colpi di scena che in Medio Oriente si susseguono fra Teheran e Gaza. 
Nella capitale iraniana l’esercito ha aperto e subito chiuso l’inchiesta sullo schianto dell’elicottero di Raisi, escludendo che il velivolo sia stato abbattuto o sabotato.
Una tesi fatalistica dietro la quale il regime é in fibrillazione per le faide sotterranee in vista dell’elezione del nuovo Presidente e soprattutto della successione sempre più vicina alla guida suprema, l’Ayatollah Alì Kamenei.
