Risse e spartizioni di Governo campagna acquisti FdL
Pioggia di agevolazioni dirette o indotte per le aziende di consulenza associate, collegate a piattaforme di movimento e di governo, aumento dei tetti per le donazioni anonime ai partiti, depenalizzazioni e condoni vari, termovalorizzatori, ingorgo senza accordo delle nomine: gli ultimi, o penultimi, scontri fra 5 Stelle e Lega stanno trasformando Parlamento e Governo in inediti campi di battaglia e di interessi vari. Un marasma che fa continuamente avvitare la maggioranza giallo verde e rende problematica l’approvazione della già di per se travagliata legge di bilancio.

Sul piano politico delle nomine e delle candidature, il rigetto dei numerosi tentativi di Matteo Salvini di trapiantare in posizione di predominio elettorale e amministrativo la Lega a Roma sta determinando un esodo da Forza Italia e dal centro destra verso Fratelli d’Italia.

In base al patrimonio personale di voti si tratta di un esodo che riguarda esponenti di primissimo piano, non rieletti perché penalizzati dalle liste elettorali e dal collasso di Fi.
Indicativa soprattutto l’adesione a FdI dell’ex senatore e già sottosegretario Francesco Aracri. Un’adesione che viene letta anche come possibile battistrada per Maurizio Gasparri.

Notevole il serbatoio di voti assicurato a Fratelli d’Italia da Andrea Augello a dalla moglie Roberta Angelilli, che si scambierebbero le candidature: l’ex senatore alle Europee e l’ex vice Presidente del Parlamento Europeo alle politiche. Ancora più consistente il patrimonio di voti e parlamentari portato in dote a Giorgia Meloni da Raffaele Fitto e Stefano Parisi.

Mentre le adesioni dell’ex Presidente della Regione Lazio ed ex Ministro Francesco Storace, di Luciano Ciocchetti e Massimiliano Maselli sono destinate ad incidere a Roma e nel Lazio.