Finché c’é efficacia antibiotica c’è speranza. Una ricerca internazionale coordinata dall’Università dell’Insubria ha scoperto un nuovo antibiotico contro i superbatteri.
La molecola, chiamata dal team di ricerca kineomicina, inibisce la crescita di batteri patogeni attualmente resistenti alle terapie antibiotiche comunemente utilizzate.
“L’antibiotico-resistenza é quel fenomeno che si verifica quando i farmaci utilizzati per contrastare i batteri, ovvero gli antibiotici, smettono di essere efficaci” spiega la professoressa Flavia Marinelli del Dipartimento di Biotecnologie e scienze della vita dell’Università lombarda, coordinatrice del gruppo di ricerca che ha scoperto il nuovo antibiotico glicopeptidico.
La resistenza, e in alcuni casi la multiresistenza, agli antibiotici “é riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – aggiunge la Professoressa Marinelli – come una pandemia silenziosa che oggi minaccia la salute globale, rischiando di compromettere decenni di progressi in campo medico: dal trattamento di una semplice infezione all’impossibilità di effettuare interventi chirurgici complessi. Più di 35mila persone muoiono ogni anno in Europa a causa dell’antibiotico-resistenza. È pertanto urgente scoprire nuovi antibiotici, utilizzando tutti gli approcci possibili che la comunità scientifica ha a disposizione”.
Il lavoro dei ricercatori dell’Università dell’Insubria, pubblicato di recente su Communications Chemistry, rivista del Nature Portfolio, é ancora agli inizi e richiederà ulteriori studi, sia in vitro sia in vivo. Vi è comunque già la conferma però che, grazie a nuovi approcci multidisciplinari, é possibile trovare nuove soluzioni per affrontare i batteri multi resistenti.
Flavia Marinelli
I nuovi tipi di antibiotici includono molecole innovative e combinazioni di farmaci esistenti per combattere le infezioni resistenti. Tra questi, Emblaveo (aztreonam/avibactam) è stato approvato per infezioni resistenti, mentre lariocidina e zosurabalpin sono promettenti antibiotici in fase di sviluppo. Un notevole apporto alla ricerca sta venendo dall’intelligenza artificiale.
Recentemente i laboratori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno scoperto una classe di antibiotici in grado di eliminare un batterio resistente ai farmaci, lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA), che ogni anno causa più di 10mila morti solo negli Stati Uniti. Nello studio, pubblicato su Nature, é riportato che i composti identificati sono in grado di eliminare l’MRSA, sia quando coltivato in laboratorio che in modelli murini di infezione.
I composti mostrano anche una tossicità molto bassa contro le cellule umane e ciò li rende dei candidati farmacologici particolarmente promettenti. Inoltre, per la prima volta, i ricercatori sono stati in grado di capire quali tipi di informazioni utilizzasse il modello di deep learning per fare previsioni sulla potenza ed efficacia degli antibiotici analizzati. Queste nuove conoscenze potrebbero aiutare i ricercatori a progettare ulteriori farmaci ancor più efficaci di quelli individuati dal modello.