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Quel che resta di noi

Cuore & Batticuore

Rubrica settimanale di posta storie di vita e vicende vissute

Le riflessioni di Mirella: attenzione a chi evitare

by Rosanna Badalamenti

  • Quel che resta di me é la parte più saggia : Verità.

Ho capito che ormai i gradini sono a scendere. Superati i cinquant’anni, tutto comincia a scendere: le palpebre, i seni, la vista, le aspettative. Superati i cinquant’anni, si ha piena consapevolezza di quali siano le parole da non dire.

  • Ciò che non ti uccide ti fortifica : Bugia.

Ciò che non ti uccide fisicamente ti uccide moralmente. Muore una parte di te che nessuno vede, ma che è la più vera. Muore il sogno. Non ti fortifica niente, ti butta giù, e risalire è una faticaccia. Ma ogni cicatrice è anche una lezione, un segno di resistenza, una prova che ti insegna a conoscere te stesso.Quel che resta di noi

  • Il tempo é la migliore medicina : Bugia.

Il tempo non cura, inganna. È quello che ti porta via mentre stai ancora vivendo. Ti fa lasciare la tavola imbandita dopo averla preparata. Quando è il momento di mangiare, te la porta via senza il tuo consenso. Decide quando chiudere. Ogni progetto, ogni speranza, viene interrotto senza preavviso. Il tempo ci insegna che ogni istante è prezioso, anche il più fugace.

  • Quel che resta di me é la parte più viva : Verità.

Mi viene da mangiare anche quando sono sazia, da correre anche se sento il mio corpo pesante e goffo, da vivere e amare con intensità tutto ciò che la vita mi ha dato e mi dà.

Non mi faccio piccola per essere contenuta in un abbraccio sterile. Amo gli abbracci veri e sinceri. Ho il coraggio di dire le cose come stanno e me ne assumo le conseguenze, senza indorare pillole.

Lascio andare ogni foglia che si stacca dal mio albero senza tornare a recuperarla. Sono solo foglie secche.

Perché ciò che resta di me non é solo il corpo che cambia ma un’anima che si fa più forte, più profonda. La parte più viva é quella che rinasce dalle difficoltà, che sa che ogni giorno è un dono, anche se imperfetto.

Dicono che per fare questo discorso all’età mia sia troppo presto. Si sbagliano.

Si dovrebbe arrivare alla maturità di capire che ogni giorno è un giorno in meno e non in più, prima ancora che la clessidra sia a metà. Solo così possiamo mettere la giusta attenzione su ciò che conta davvero, apprezzando le cose belle, che sono tante. Si dovrebbe capire subito che la vita é un soffio e prenderla a morsi, mangiando avidamente anche gli scarti del silenzio, senza mai saziarsi. Ogni momento é un’opportunità per riscoprire la meraviglia.

Vivi ogni giorno come fosse il primo, non l’ultimo.

L’ultimo é quello della malinconia, del malincuore e della riflessione. Il primo é come quello del primo amore, della spensieratezza e della meraviglia.

Il primo è come quando vedi i tuoi figli appena nati. Devi farcela a tutti i costi, proteggere e crescere, e dentro hai una forza indescrivibile.

Il primo é come il sentimento dei nonni che rincorrono ogni sorriso dei nipoti, lo sanno che non potranno vedere oltre, e il tempo non è più quantità, ma qualità. Quel che resta di noi

Il primo é come ballare senza sapere farlo, senza preoccuparti di ciò che pensano gli altri. Vai a suon di musica, ti muovi, canti e stoni, ma sei felice. Il primo é come la prima volta che vedi il mare, il cielo stellato, l’erba verde. Il primo é come la prima volta che corri. Non temi di cadere e se cadi, ti rialzi subito.

Se ti guardi allo specchio, é vero il corpo cambia ma il cuore ammaccato, incerottato è più vivo che mai . Ogni momento della vita ha il suo valore e porta con sé una bellezza che se siamo pronti a vedere, si rivela nelle cose più semplici: un sorriso, una risata con gli amici, una passeggiata nel vento che accarezza l’anima, una parola sincera, una parola detta con gli occhi, un ti voglio bene, un abbraccio.

maggiemusic@gmail.comGià, cosa resterà di noi che viviamo immersi in varie convulse dimensioni di tempo, azione, pensieri, sentimenti ? Che ne sarà delle esperienze, delle parole, delle infinite coincidenze e degli altrettanti infiniti invisibili legami che hanno fatto e continuano a fare di noi quello che siamo ? Forse ricordi e soprattutto, quando davvero si é riusciti ad esserne capaci, l’esempio di ideali vissuti e trasformati in modelli di ulteriori valori.

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Rosanna Badalamenti
Rosanna Badalamenti
Rosanna Badalamenti, insegnante, scrittrice e autrice di antologie poetiche
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