Ancora uno strike di capi terroristi al tragico bowling della guerra senza quartiere scatenata da Israele contro Hamas ed Hezbollah.
Una dopo l’altra saltano in particolare le teste dei capi di Hamas. L’ultimo leader Hanya Sinwar é stato eliminato nel corso di un blitz a Gaza.

Dopo la cautela, la certezza della conferma da parte dell’Idf , l’Israeli defence force, che oltre all’arco dentario ha verificato il dna del corpo di uno dei tre esponenti di spicco del gruppo terroristico islamico colpiti a morte in un raid coordinato di rastrellamento a Rafah.
A tre mesi dall’eliminazione dell’altro leader di Hamas, Ismail Haniyeh, fatto saltare in aria il 31 luglio da un’ordigno collocato nel suo appartamento blindato a Teheran, i servizi segreti e le forze armate dello stato ebraico hanno individuato il nascondiglio di Sinwar all’interno di un edificio di due piani, nei pressi del confine con l’Egitto. Secondo la versione ufficiale si è trattato di una normale operazione di setacciamento per snidare i miliziani che si nascondono fra le rovine delle costruzioni semidistrutte. Una volta riconosciuto il cadavere del capo di Hamas è stato trasferito in Israele per l’identificazione confermata dai genetici e biometrici.

Talmente crudele anche con i suoi uomini e la popolazione palestinese da essere definito il «macellaio di Khan Yunis», Sinwar era il capo dei capi dell’ala intransigente e più sanguinaria di Hamas, responsabile diretto degli orribili massacri compiuti del 7 ottobre dello scorso anno contro donne, bambini e gli abitanti dei vari centri israeliani a ridosso della striscia di Gaza.
Hanyeh e Sinwar erano i leader del Politburo di Hamas, il consiglio di 15 membri, con sede in Qatar. Hanyeh era il teorico della jihad terroristica, mentre Sinwar guidava sicari, attentatori e combattenti di Hamas.
