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5 Stelle come Pompei con l’eruzione del Vesuvio Grillo

Guelfi e Ghibellini, rivoluzione e restaurazione, pretoriani e truppe cammellate: nella bolgia dantesca dei 5Stelle si sta consumando il destino di un intero Movimento nato da un vaffa primordiale, ma mai giunto a maturazione. “Il ribelle di oggi è il tiranno di domani”, ammoniva il filosofo americano Will Durant.5 Stelle come Pompei con l’eruzione del Vesuvio Grillo

Certo, al cospetto della storia dei grandi scismi, i reciproci anatemi fra Giuseppe Conte e Beppe Grillo non superano la soglia dell’ammutinamento e della controriforma de’ noantri, ma nel contesto già abbastanza frastagliato e con ben altri esempi storici della politica italiana, il buco nero che sta inghiottendo a reti unificate i grillini rappresenta davvero un unicum. Un dramma politico vivisezionato minuto per minuto.

L’eruzione vesuviana di Grillo, che ha già investito Conte con una scomunica solenne e pesante come una bolla papale (“non ha né visione politica, né capacità di innovazione”), sta per seppellire sotto una coltre di caos il Movimento.

Amen e così sia, dixit Grillo che tenta di far calare il sipario sulle ambizioni del leader in pectore, degradato a semplice orecchiante e classificato nè più nè meno come un illusionista. Per il garante fondatore l’ex Premier non è più la persona giusta al posto giusto.

5 Stelle come Pompei con l’eruzione del Vesuvio Grillo
Roberto Fico Luigi Di Maio

L’anatema finale apre una frattura esistenziale nel Movimento ed equivale ad un ultimatum per i big come Luigi Di Maio e Roberto Fico, parlamentari, consiglieri regionali, sindaci leader e gregari locali, iscritti e votanti: o con me o contro di me dice in sostanza il garante. Con Grillo sotto il simbolo dei 5 Stelle, oppure fuori alla ricerca del partito che non c’è di Giuseppe Conte, Rocco Casalino e company.

Cosa rimarrà – si chiedono gli ambienti parlamentari- dopo la centrifugazione del Movimento da parte di Grillo?  E che prospettive ha l’ex Premier? Già, a parte la riflessione sulla mortificazione che secondo Conte Grillo avrebbe inferto a tutta la comunità dei 5 Stelle, come replicherà organizzativamente l’avvocato del popolo?5 Stelle come Pompei con l’eruzione del Vesuvio Grillo

La telenovela si trasforma in faida?  Una sfida a colpi di invettive e di offerte di candidature elettorali ai parlamentari che saranno essenziali per consentire la formazione dei gruppi del Conte Party alla Camera e al Senato ? Ritornerà il tormentone dei Ciampolillo e dei volenterosi ?

Domande che rimbalzano nel dibattito dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle, con deputati e senatori già apertamente divisi in fedeli a Grillo (Crippa, Ruocco, Toninelli, Spadafora) fedeli a Conte (Crimi, Patuanelli, Bonafede, Licheri, Fraccaro, Azzolina,Taverna, Lombardi, Aldo Penna) e mediatori: Di Maio e Fico.

Più divisivo, ma per necessità di tempo molto più rapido della guerra dei 30 anni, il conflitto intestino fra i 5Stelle sancisce soprattutto il definitivo tramonto di quel restava dell’utopia anticasta del Movimento.5 Stelle come Pompei con l’eruzione del Vesuvio Grillo

Il semestre bianco darà tempo e modo intanto di assestarsi al cantiere del nascente  Conte party che prenderà forma con i ministri in carica, come Patuanelli, anche nell’ambito della maggioranza di Governo.

Nel contesto dei partiti, il gorgo politico dei grillini lambisce sempre più da vicino il Nazareno e rischia di trascinare nel naufragio il Pd. In particolare gli strateghi delle alleanze di lungo corso incentrate su Conte, ai quali sta mancando il terreno sotto i piedi. Un terreno reso già sdrucciolevole dai sondaggi delle elezioni a Roma, Milano e nelle altre grandi città.

Resta da constatare quanto degli attuali sondaggi favorevoli a Conte si trasformeranno in voti per la sua formazione politica e quanti invece evaporeranno, probabilmente delusi dalla bolgia grillina.5 Stelle come Pompei con l’eruzione del Vesuvio Grillo

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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