Economia italiana il check-up dell’Abi
L’orizzonte dell’economia italiana presenta buone prospettive di crescita, ma per confermarle occorre proseguire con rigore la rotta della riduzione del debito pubblico e delle riforme.
All’Assemblea annuale dell’Associazione Bancaria italiana il Presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e il Ministro dell’Economia Giovanni Tria hanno tracciato il check-up finanziario ed economico più aggiornato del Paese reale.
“Le condizioni di salute dell’economia italiana sono ancora buone ma sembra profilarsi – ha in particolare evidenziato Tria – una revisione al ribasso delle prospettive di crescita. I motivi principali sono il rallentamento della produzione e le esportazioni”.
La particolareggiata relazione del Presidente dell’Abi ha sottolineato come la scelta strategica dell’Italia debba essere quella di “partecipare maggiormente all’Unione Europea con un maggior impegno nelle responsabilità comuni altrimenti” – ha avvertito Antonio Patuelli – “la nostra economia potrebbe finire nei gorghi di un nazionalismo mediterraneo molto simile a quelli sudamericani.” Patuelli ha ricordato come in Argentina “il tasso di sconto abbia raggiunto il 40% e con la lira italiana negli anni 80 il tasso di sconto fu anche del 19%.”
Per il Presidente dell’Abi, le banche italiane “proseguono i grandi sforzi e progressi per la ripresa e l’opera di riduzione dei crediti deteriorati, passati in due anni da 200 a 135 miliardi, ma ogni aumento dello spread impatta su Stato, banche, imprese e famiglie rallentando la ripresa”. Patuelli chiede di “voltare definitivamente pagina” e che “sia fatta definitiva luce sulle responsabilità nelle crisi bancarie” perché “le banche sane sono moralmente parte civile, avendo subito i danni dalle crisi bancarie altrui.”
Sono stati fatti passi avanti ma non basta, soprattutto a livello Europeo e anche se l’Italia – precisa Patuelli- deve ammodernare “le sue spesso vetuste normative, finché l’Unione Europea non avrà gli auspicati Testi unici”
Patuelli ha citato la revisione della la direttiva sul bail In per aumentare le tutele per i risparmiatori anche in applicazione dell’Articolo 47 della Costituzione che tutela il risparmio e l’esercizio del credito.
Il nuovo contratto nazionale del settore bancario dovrà incoraggiare per il Presidente dell’Abi “efficienza ed economicità per favorire la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione, cogliendo ogni aspetto innovativo, guardando innanzi con lungimiranza”.
Il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento all’assemblea annuale dell’Associazione bancaria ha in particolare sottolineato come sia essenziale che le politiche di sostegno della domanda vadano dosate con cura, ponendo attenzione all’equilibrio dei conti pubblici e alla necessità di tenere sotto controllo la dinamica del rapporto tra debito e prodotto.
Il nuovo Consiglio dell’Abi, che si è riunito al termine dell’Assemblea annuale ha rieletto per acclamazione alla Presidenza per il terzo mandato Antonio Patuelli. Eletti anche i 5 vice presidenti : Gian MAria Gros Pietro (Intesa), Fabrizio Saccomanni (Unicredit), Stefania Bariatti (Mps), Miro Fiordi (Creval), Flavio Valeri (Deutsche Bank)