Die stunde null, per l’indiscusso campione assoluto del calcio germanico Franz Beckenbauer, spentosi nella prima gelida domenica del 2024, l’ora zero esistenziale era giunta da diversi mesi, da quando il Parkinson lo teneva sospeso nel buio, lontano dal mito dello sport che ha impersonificato.

“Beckenbauer? é appena al di sotto di Dio, ma sopra il Cancelliere” era la battuta più diffusa in Germania e che riassumeva non soltanto l’orgoglio tedesco per il due volte campione del mondo, la prima volta da giocatore nel 1974 e la seconda da allenatore nel 1990, ma anche la sconfinata ammirazione per un campione che per stile e raffinatezza calcistica incarnava appieno lo spirito Deutschland über alles.
