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Auto elettrica piace a tutti ma pochi l’acquistano

Tutti dicono di volerla, ma in realtà la comprano pochissimi. L’auto elettrica non è il mezzo di trasporto del nostro presente ma sembra destinata a imporsi nel prossimo futuro. Secondo l‘Osservatorio Auto di un istituto di credito italiano specializzato nel credito al consumo, che ha interrogato un panel di automobilisti in 16 Paesi del mondo, nei prossimi 5 anni il 57% del campione intervistato a livello mondiale dichiara che acquisterà un’auto ibrida, soprattutto in Messico (80%), Italia (76%), Spagna (75%) e Brasile (75%), mentre il 43% risponde che ne comprerà una tutta elettrica, con percentuali che si attestano intorno al 70% in Messico (72%), Brasile e Cina (68%).Auto elettrica piace a tutti ma pochi l'acquistano

Secondo i dati di UNRAE, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, su quasi 1 milione di auto nuove immatricolate in Italia da gennaio a maggio 2019 solo poco più di 3.500 sono 100% elettriche e circa 48.000 ibride, di cui appena 2.000 di tipologia PLUG-IN, cioè capaci di ridurre sensibilmente le emissioni di CO2″.

Nello scenario globale il principale freno alla diffusione dell’auto elettrica risulta essere il costo d’acquisto, ancora alto e poco concorrenziale. Oggi l’86% del campione mondiale, il 91% degli italiani, è consapevole che il veicolo elettrico costi più dell’equivalente termico e il 42% (32% degli italiani) non è disposto a sostenere alcuno sforzo supplementare per acquistare un’auto elettrica. Gli unici Paesi in grado di offrire forme efficaci di incentivazione sono la Cina, che ha introdotto esenzioni fiscali comprese fra 5.100 e 8.700 dollari, e la Norvegia, la cui normativa prevede l’esenzione dall’imposta sull’acquisto e dall’IVA, uno sconto sull’acquisto dei veicoli ibridi ricaricabili e l’esenzione dalla tassa di circolazione, dai pedaggi e dalle spese di traghetto”.Auto elettrica piace a tutti ma pochi l'acquistano

L’analisi si concentra sui punti di forza e di debolezza dei veicoli elettrici. L’86% degli intervistati (l’83% in Italia) afferma di apprezzare la fluidità della guida grazie anche all’accelerazione bruciante e all’assoluta silenziosità di marcia. Caratteristica, quest’ultima, che ha convinto la UE a rendere obbligatoria la presenza sui veicoli elettrici di un dispositivo sonoro Avas (Audible Vehicle Alert System) che avvisa i pedoni del passaggio dell’auto.

Gli automobilisti sono allettati anche dai ridotti costi di utilizzo e di manutenzione. Curioso notare come i norvegesi, molto più avanti nella sperimentazione di modelli di auto elettriche, siano i più scettici (solo il 56% ritiene che la manutenzione di un’auto elettrica sia più economica rispetto alla media mondiale del 68%) su questo aspetto. Il carattere ecologico delle auto elettriche costituisce un importante valore aggiunto per l’89% dei possessori di auto (il 93% in Italia), convinti che l’utilizzo delle e-car potrà ridurre in maniera significativa l’inquinamento.

E tuttavia l’auto elettrica paradossalmente può anche aumentare le emissioni di Co2. Un automobilista su tre è attento a come viene prodotta l’elettricità che alimenta le automobili e a come vengono smaltite le batterie. Se da un lato le auto elettriche francesi e norvegesi riducono notevolmente le emissioni di gas serra, dall’altra quelle degli Stati Uniti e, in misura maggiore, della Cina risultano più inquinanti delle auto equivalenti a motore termico. Uno dei talloni d’Achille è senza dubbio l’autonomia: il 54% (46% in Italia) del campione, acquisterebbe un’auto elettrica solo se l’autonomia superasse i 300 km, problema particolarmente sentito in Spagna (71%), Germania (67%) e Francia (62%).Auto elettrica piace a tutti ma pochi l'acquistano

Oltre ai costi d’acquisto, il grande punto debole della mobilità elettrica è anche la scarsissima disponibilità delle colonnine di ricarica rapida e la cui implementazione lungo la rete stradale e autostradale rassicurerebbe i due terzi degli automobilisti di tutto il mondo (71% in Italia) che reputano le attuali infrastrutture assolutamente inadeguate.

La scelta dell’auto elettrica è direttamente proporzionale alla disponibilità delle infrastrutture presenti sul territorio, cioè delle colonnine per la ricarica. Il rapporto dell’aprile scorso di Legambiente che analizza la presenza delle colonnine per la ricarica dell’auto elettrica dei 104 capoluoghi italiani, enumera un totale di

2.684 prese in colonnine con meno di 11 kW e 5.507 per colonnine più potenti. Nonostante nel 2019 finalmente tutte le regioni si siano dotate sul proprio territorio di questa infrastruttura essenziale, le discrepanze da regione a regione sono notevoli. Per la potenza maggiore si passa infatti dalle 1134 della Lombardia e le 709 del Trentino Alto Adige, alle 79 della Calabria, alle 76 della Sardegna, alle 48 dell’Abruzzo, alle 27 della Basilicata. Per quanto riguarda invece le prese con potenzia inferiore a 11kW, si passa dalle 699 prese presenti in Toscana e dalle 499 in Lombardia, alle 43 della Sardegna  alle 41 della Sicilia, alle 29 dell’Abruzzo, alle 25 della Calabria, alle 14 della Campania, fino alle 7 della Basilicata.

Gli investimenti più consistenti li hanno effettuati Veneto e Piemonte e sia pure con numeri  che restano molto inferiori perché non si superano le 120 prese,  nel 2019 si evidenziano balzi in avanti importanti anche in Sicilia, Campania e Sardegna. Lombardia e Trentino hanno di fatto raddoppiato in un anno l’offerta di prese in colonnine più potenti nell’ultimo anno, ma non si può dire lo stesso di altre realtà. A Milano le auto elettriche sono una su mille e gli scooter due su mille. A Bolzano sono elettrici tre auto e due scooter su mille.Auto elettrica piace a tutti ma pochi l'acquistano

 

Fonti: Adn Kronos Asca News

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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