Quaranta anni. Uno sull’altro. Un anniversario schiacciato dal peso di 14.610 giorni esatti di interrogativi ancora senza risposte, quello del vile assassinio mafioso del vice Questore Boris Giuliano.

Capo della Squadra Mobile di Palermo e soprattutto investigatore di razza, Giuliano anticipò fin dalla metà degli anni ’70 l’incrocio dei dati e il collegamento con le agenzie federali Americane e le polizie europee. Procedure inesistenti e avveniristiche per quegli anni. Basti pensare che, senza computer, gli incroci dei dati si facevano telefonicamente e manualmente.
L’esempio, le intuizioni e i riscontri probatori di Boris Giuliano costituiscono ancora oggi una eredità preziosa e decisiva.
Resta il grande dolore per la sua perdita. E permane l’angoscia, anche per questo omicidio di mafia, di molti interrogativi….
Ma in che Italia abbiamo vissuto, e continuiamo a vivere, se dopo 40 anni ancora non si riesce a delineare compiutamente il contesto dell’assassinio di Boris Giuliano?
Un agguato plateale, spietato, eseguito sotto casa del Vice Questore. Un omicidio che puntava ad eliminare il principale protagonista e il propulsore diretto delle indagini su mafia e droga.
Interrogativi e buchi neri che riguardano non soltanto l’omicidio di Boris Giuliano ma tutta l’impressionante sequenza di delitti e di stragi mafiose e non solo, che hanno insanguinato Palermo e l’Italia: gli agguati al Colonnello Giuseppe Russo, Peppino Impastato, Piersanti Mattarella, Mario Francese, Pio La Torre, Rocco Chinnici, Gaetano Costa, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Ninni Cassarà, Mauro Rostagno, Nino Agostino, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e a tantissime altre vittime di cosa nostra. Per non parlare del delitto di Aldo Moro.
Buio, misteri, depistaggi, ricatti e altri delitti per occultare verità inconfessabili. Ma in che Paese viviamo se nessuno riesce a rispondere concretamente?
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Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1