Lo scoglio delle europee sulla rotta di Di Maio
L’onda lunga delle regionali in Abbruzzo e Sardegna si sta trasformando in uno tsunami elettorale.
Le elaborazioni e i nuovi sondaggi indicano l’ulteriore accelerazione della perdita di voti dei 5 Stelle, che alle Europee potrebbero precipitare sotto il 20%. Previsto invece un lieve recupeto del Pd, che si manterrebbe al 18%, e un impetuoso e crescente andamento favorevole per la Lega, che supera già il 33%, per Forza Italia che oltrepassa di slancio la soglia del 10% e riparte dall’11%, e Fratelli d’Italia che tende a superare il 5%. Complessivamente il Centro destra unito a 12 settimane dalle europee conterebbe dunque in Italia su una base di consensi che supera il 45%.
Scenari critici per i grillini e di preoccupazione per la Lega, consapevole che la paralisi di Governo acuisce le difficoltà economiche del Paese e aggrava la situazione dei conti pubblici. Paralisi di Governo che evidenzia una crisi di fatto, anche se non dichiarata e non parlamentare, dell’esecutivo.
Una realtà paradossale e inedita, che tuttavia analizzata con criteri matematici e istituzionali, cioè scomponendo percentualmente la valenza politica dei protagonisti e collocandone le eventuali iniziative nell’architettura costituzionale, evidenzia che è in atto una crisi di governo tecnica, latente, ma non dichiarata.
Il tentativo di smarcamento del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla Tav potrebbe avviare una svolta politica all’interno dei 5 Stelle e chiarire il ruolo del Vice Premier Luigi Di Maio.
Ostaggio dell’ala intransigente del Movimento, contraria alla Tav, Di Maio non ha ancora ottenuto infatti la piena copertura da Beppe Grillo e da Davide Calaseggio, che guidano la cabina di regia dei 5 Stelle, per superare lo choc della sconfitta alle regionali e preparare le elezioni europee.
La mossa sulla Tav di Conte punta ad accelerare l’epilogo del processo a porte chiuse in corso all’interno del movimento. Svolta che la Lega non ha tuttavia interesse ad accelerare in attesa del voto col quale entro marzo il Senato dovrà ratificare definitivamente l’immunità parlamentare per Matteo Salvini per l’inchiesta avviata dalla magistratura catanese sulla vicenda degli immigrati non fatti sbarcare e bloccati su una unità della Guardia Costiera.
Il tempo gioca a favore della Lega, ma i 5 Stelle e soprattutto i mercati non staranno a guardare ancora per molto.