by Gianfranco D’Anna
Come tutti i pittori destinati alla storia, Jack Vettriano é uscito per sempre dall’orizzonte dei suoi quadri. Un epilogo angoscioso e pieno di ombre, come aspra e tormentata é stata l’esistenza di quello che viene considerato uno dei massimi pittori inglesi contemporanei, paragonato all’americano Edward Hopper e al tedesco Lucian Freud.

Figlio di un tecnico minerario scozzese e di una emigrante italiana, cresce fra miseria, carbone e sudore, fino a quando per il 20esimo compleanno non gli regalano un set di pennelli e acquerelli che rappresenta la svolta della vita.
Le sue prime opere, firmate con il nome di nascita, Jack Hoggan, sono in genere riproduzioni autodidatte di impressionisti che solo quasi quindici anni più tardi riuscì a esporre in un ambiente artistico di livello.
Centra l’exploit professionale alla mostra d’esordio presso la Royal Scottish Academy durante la quale, nel primo giorno d’esposizione, entrambi i suoi dipinti presentati furono venduti, garantendo all’artista l’invito a numerose mostre presso altre e ben più ricche gallerie d’arte.
Il successo coincide col trasferimento ad Edimburgo e con il cambio della firma d’arte: Jack Vettriano, con l’assunzione del cognome della madre.
Un cognome che lo consacra fra i pittori di maggiore successo commerciale, con quadri venduti o battuti all’asta per parecchie centinaia di migliaia di sterline, ma al quale tuttavia non corrisponde un analogo riconoscimento della critica. 
Allo snobismo della critica si contrappone il grande successo di pubblico con le sue opere che continuano a essere molto amate e richieste dai collezionisti.
Lo testimonia, nel 2013, una retrospettiva al Kelvingrove Art Gallery and Museum di Glasgow che fa registrare oltre 123.000 visitatori, stabilendo un record di presenze.
Fra le molteplici opere il quadro di Vettriano più noto, diventato famoso e iconico in tantissimi Paesi, é “The Singing Butler”, del 1992 che raffigura una coppia di innamorati, in abito da sera, che ballano su una spiaggia durante una tempesta, mentre due maggiordomi cercano di tenerli al riparo con due ombrelli.
Ma per l’originalità del tratto pittorico, il contesto e l’alone di languido esistenzialismo tutte le opere di Vettriano sfidano già il tempo e rimbalzano sui cataloghi di mostre e rassegne che se le contendono. Quadri che racchiudono l’anima di un artista che si realizzava compiutamente dipingendo.