Giorni di guerra e sangue in Medio Oriente, con Israele nuovamente mobilitata per la sopravvivenza. Dietro le quinte di un conflitto che rischia di allargarsi a macchia d’olio, in un’area che storicamente è una polveriera, si staglia una cinica regia.
Più che evidenti infatti gli interessi convergenti di vari paesi che riforniscono di sofisticati armamenti i fondamentalisti di Hamas per provocare l’estensione degli scontri e trasformare in una crescente tragedia umanitaria l’intervento militare difensivo e preventivo israeliano nella striscia di Gaza per bloccare il lancio dei missili che bombardano le città israeliane.
Per i regimi autoritari che soffiano sul fuoco del Medio Oriente, fomentare l’odio e scatenare una guerra spazza via le lotte per i diritti e l’affermazione della democrazia. “La guerra – sosteneva Bertrand Russell – non stabilisce chi ha ragione, ma solo chi sopravvive.”