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La fiducia a Draghi che fa implodere i partiti

Un inizio che avvia una fine. La definitiva fiducia record del Parlamento al Governo di Mario Draghi (alla Camera i 535 si e i 56 no rappresentano il consenso più alto mai registrato per un esecutivo prevalentemente politico) segna contemporaneamente l’avvio di un processo di metamorfosi politica e in particolare degli assetti interni dei partiti.La fiducia a Draghi che fa implodere i partiti

A cominciare dal Movimento 5 Stelle, nel pieno dei terremoti in corso nei gruppi parlamentari e del marasma di espulsioni e scissioni. Mentre il Pd, assieme ai grillini e Liberi ed Uguali, è tormentato da una sorta di sindrome del governo ombra, o fantasma, che aleggia attorno al convitato di pietra Giuseppe Conte.

La centrifuga politica del nuovo esecutivo lambisce anche la Lega, con Matteo Salvini impegnato a digerire l’irreversibilità dell’euro e l’Europa uber alles conclamati da Draghi e a fronteggiare i mal di pancia dei nostalgici dei raduni di Pontida.

Per Forza Italia, il liberi tutti alla ricerca di un collegio sicuro verso Renzi, la Lega o Fratelli d’Italia, sembra invece soltanto una questione di tempo.

Al riparo sulla montagna solitaria dell’opposizione dallo tsunami che investe le altre forze politiche,  Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia, in attesa di fare il pieno di voti del centrodestra alle politiche,  si apprestano a tesaurizzare la contrapposizione parlamentare con le presidenze della Commissione di Vigilanza Rai e del Copasir, la commissione parlamentare sui servizi di sicurezza, che dal leghista Raffaele Volpi probabilmente passerà all’attuale vice Presidente Adolfo Urso.

Al Premier sono bastati 13 minuti di replica a Montecitorio per catalizzare applausi e consensi e per sottolineare come “ lo sguardo al futuro caratterizzerà il governo”. Per la ripartenza delle piccole e medie imprese, ha affermato Draghi :“bisognerà sostenere l’internazionalizzazione, potenziare il credito imposta per investimenti in ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno e estendere il piano di industria 4.0 ed intervenire per  migliorare la giustizia civile e penale assicurando” – ha aggiunto – “un processo giusto e di durata ragionevole in linea con la durata degli altri Paesi europei”. Con in primo piano la lotta alla corruzione e alle mafie.La fiducia a Draghi che fa implodere i partiti

Se l’inizio è la parte più importante del lavoro, come sosteneva Platone, l’operatività del 67 esimo governo della Repubblica ha già evidenziato tutte le premesse avviare concreti interventi.

E’ più che un’ipotesi  che, dopo lo slalom fra le nomine dei 40 fra viceministri e sottosegretari, l’esecutivo riesca a sfruttare  la così detta luna di miele e le contorsioni interne dei partiti, per varare i primi provvedimenti efficaci sul fronte delle vaccinazioni e del potenziamento della sanità, della giustizia, della scuola, del sostegno alle imprese all’occupazione, a mettere mano alle  infrastrutture e a riattivare il circuito culturale con la riapertura di musei, teatri e cinema.

La prova, come ha dichiarato Draghi, che il Governo sarà caratterizzato dallo sguardo al futuro, verrà confermata anche da quanto affermava il Mahatma Gandhi e cioè che “il futuro dipende da ciò che si fa oggi”.

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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