Abemus premier: Giorgia Meloni. Questo il senso della consultazione lampo del Centrodestra al Quirinale. Dodici minuti complessivi che al netto dei saluti, cronometri alla mano, si riducono a 8: esattamente il tempo impiegato dalla numerosa delegazione del centrodestra guidata da Giorgia Meloni e della quale facevano parte Silvio Berlusconi e Matteo Salvini per il passaggio costituzionale delle consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con tutti i gruppi politici presenti in Parlamento in vista della formazione del nuovo governo.
Dopo i tormenti e le fughe in avanti delle dichiarazioni a ruota libera di Berlusconi e le tensioni con Forza Italia e Lega, l’immagine di compattezza offerta al Capo dello Stato dalla maggioranza di centrodestra intendeva sottolineare e comprovare che era stata trovata un’intesa per la composizione dell’esecutivo e per l’indicazione della premiership, nella persona della leader di Fratelli d’Italia. Un concetto illustrato al cospetto del Capo dello Stato da Giorgia Meloni, l’unica dei 12 esponenti della delegazione del centrodestra che ha preso la parola.

Una scenografia dall’evidente valenza politico-mediatica, replicata all’uscita dal colloquio con Mattarella. Giorgia Meloni in prima fila, con accanto gli altri esponenti politici, allineati, taciturni e sorridenti come soldatini dinnanzi alla stampa e alla selva di microfoni, ha sintetizzato l’indicazione unanime del Centrodestra al Presidente delle Repubblica.
” Fare presto e bene per il Paese” il concetto di fondo della Premier designata dal centrodestra, la prima Presidente del Consiglio della storia della repubblica. L’evolversi degli avvenimenti che praticamente sono già storia è delineato. Un comunicato del Quirinale ha già reso nota la convocazione per le 16,30 di Giorgia Meloni. Alla quale sarà conferito l’incarico di formare il nuovo governo, il 68° dalla proclamazione della Repubblica.
Secondo l’opinione prevalente, la prima Premier che si insedierà a Palazzo Chigi non soltanto accetterà, ma invece della tradizionale formula del successivo scioglimento della riserva, presenterà direttamente al Capo dello Stato la lista dei Ministri del suo Governo. Il governo Meloni. Un esecutivo sprint che potrebbe giurare già domani al Quirinale.
La serenità e l’atteggiamento dei componenti della delegazione del centrodestra al Quirinale indicherebbe che Antonio Tajani è destinato alla Farnesina come Ministro degli Esteri, Salvini alle Infrastrutture, Giorgetti all’Economia, Lupi ai Rapporti col Parlamento, Carlo Nordio alla Giustizia, Piantedosi all’Interno, Elisabetta Casellati alle Riforme. Gli ultimi ritocchi riguardano la Difesa e lo Sviluppo.
Poi il Meloni Day sarà storicamente incorniciato come l’inizio della svolta degli esecutivi del Premier e non più dei partiti. Una svolta inaugurata dalla la prima Presidente del Consiglio donna.
Facebook Comments
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1