Abemus premier: Giorgia Meloni. Questo il senso della consultazione lampo del Centrodestra al Quirinale. Dodici minuti complessivi che al netto dei saluti, cronometri alla mano, si riducono a 8: esattamente il tempo impiegato dalla numerosa delegazione del centrodestra guidata da Giorgia Meloni e della quale facevano parte Silvio Berlusconi e Matteo Salvini per il passaggio costituzionale delle consultazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con tutti i gruppi politici presenti in Parlamento in vista della formazione del nuovo governo.
Dopo i tormenti e le fughe in avanti delle dichiarazioni a ruota libera di Berlusconi e le tensioni con Forza Italia e Lega, l’immagine di compattezza offerta al Capo dello Stato dalla maggioranza di centrodestra intendeva sottolineare e comprovare che era stata trovata un’intesa per la composizione dell’esecutivo e per l’indicazione della premiership, nella persona della leader di Fratelli d’Italia. Un concetto illustrato al cospetto del Capo dello Stato da Giorgia Meloni, l’unica dei 12 esponenti della delegazione del centrodestra che ha preso la parola.
