Introdusse l’intelligenza in politica e la utilizzò per sopperire alla forza dei numeri e delle maggioranze. E’ la prima autentica considerazione che viene in mente di Ciriaco De Mita, la cui scomparsa a 94 anni, segna la definitiva perdita dello spirito e della memoria della Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi, Aldo Moro, Amintore Fanfani e Tina Anselmi.

La Dc dei cavalli di razza che traghettò l’Italia fuori dall’immane disastro della seconda guerra mondiale, nella quale l’avevano dolosamente trascinata il fascismo ed i Savoia, e l’avevano avviata lungo un tormentato cammino di democrazia, spesso insidiato dagli abissi ancora inconfessabili della guerra fredda.
Presidente del Consiglio alla fine degli anni ’80, nella stagione dell’alleanza fra i democristiani e i socialisti di Bettino Craxi, tre volte ministro ma soprattutto, fra il 1982 e il 1989, due volte segretario della Dc e di fatto direttore d’orchestra dell’intera politica italiana, De Mita ha impersonato anche nell’immaginario collettivo la figura del raffinatissimo politico – intellettuale del mezzogiorno, protagonista degli sforzi per modernizzare il Paese e liberarlo dalla soffocante burocrazia post borbonica al sud e cinicamente tardo asburgica al nord.
Certamente, col senno di poi si può ben dire che non venne capito e valorizzato istituzionalmente per quel che davvero valeva. Il grande valore intrinseco di Ciriaco De Mita lo si è constatato con l’avvento delle successive generazioni politiche che si richiamavano alla Dc, ma che ne ignoravano la reale valenza popolare, sociale e solidale e ne interpretavano soltanto l’aspetto del potere clientelare determinato dalla somma delle alleanze.
In attesa del diluvio, talvolta ipocrita, degli onori postumi che saranno meritatamente tributati a Ciriaco De Mita per fissarne idealmente la figura nella storia dell’Italia basta ricorrere a quanto diceva Immanuel Kant a proposito dell’intelligenza: “Si misura l’intelligenza di un individuo dalla qualità d’incertezze che è capace di sopportare.”
E l’ultimo democristiano De Mita ne ha davvero sopportate tante, troppe.
Facebook Comments
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it
Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Rai Palermo e Tg1