Che succede a Pechino? La ballons story, l’affaire dei palloni spia fa ipotizzare una sorta di corto circuito, accidentale o preterintenzionale, per mettere in difficoltà il Presidente Xi Jinping e interrompere l’iter diplomatico di un appeasement commerciale con gli Stati Uniti perseguito costantemente dietro le quinte dal leader cinese, pur con grande dispendio di cortine fumogene, proclami d’invasione di Taiwan e rivendicazioni varie.

E invece alla vigilia dell’incontro cruciale fra il Segretario di Stato Usa Antony Blinken e Xi Jinping nella capitale cinese, sui cieli degli Stati Uniti irrompe platealmente un enorme pallone aerostatico dei servizi segreti di Pechino con i più avanzati rilevatori spia puntati sulle basi strategiche americane.
Più che incredibile é inconcepibile che sia avvenuto all’insaputa dell’appena unanimemente riconfermato Presidente della Repubblica popolare e contemporaneamente Segretario del Partito comunista cinese e Presidente della commissione militare del paese.
Talmente all’insaputa che è stato immediatamente destituito Zhuang Guotai, il direttore del servizio meterologico cinese, esponente a latere della nomenclatura, al quale è stato sostanzialmente addebitato o di sconoscere l’esatta natura del pallone aerostatico o peggio di non avere avvertito il vertice.
A far aumentare gli interrogativi sull’eventuale corto circuito fra l’intelligence di Pechino e la leadership cinese si aggiunge la constatazione di come nonostante l’infuriare delle polemiche sulla raffica di altri palloni e oggetti non identificati tutti abbattuti, molti dei quali nord coreani, i contatti diplomatici sottotraccia fra Casa Bianca e Xi Jinping non si siano interrotti e siano in corso sforzi da entrambe le parti per cercare di ricucire le relazioni.
Tanto che il Presidente americano Joe Biden ha affermato di non credere che i legami tra i due paesi siano irrecuperabili. Inoltre è stato reso noto che il Segretario di Stato americano Blinken sta valutando la possibilità di incontrare il Ministro degli esteri cinese, Wang Yi, a Monaco nell’ambito del vertice fra 40 capi di Stato e più di 90 ministri per fare il punto sulla guerra in Ucraina nel primo anniversario dell’invasione russa.

Prese di posizione alle quali, mimetizzata dietro il riferimento all’Ucraina, é immediatamente arrivata la replica di Pechino: “La Cina é pronta a cooperare con la comunità internazionale, inclusa la Francia, per promuovere un percorso di soluzione politica e raggiungere un cessate il fuoco in tempi brevi”, ha affermato Wang Yi che ha incontrato a Parigi il Presidente francese Macron. Il capo della diplomazia cinese ha poi sottolineato che “la Cina ha adottato un atteggiamento obiettivo e imparziale nella questione Ucraina e si è sempre impegnata a promuovere i colloqui di pace”.
