


Molta cordialità e concreta sostanza geopolitica soprattutto nel vertice fra Putin e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Punti essenziali affrontati nell’ora e 30 minuti circa di colloquio al Quirinale: la preoccupazione comune per il congelamento sui tratti sugli armamenti nucleari e la constatazione degli ottimi rapporti bilaterali, nonostante raffreddamenti delle relazioni tra la federazione e l’Occidente dovuta alle diverse valutazioni sull’Ucraina.
Libia: preoccupazione comune per la guerra civile e il conseguente ritorno de terrorismo islamico battuto in Siria. Importanza della stabilità libica per l’Italia e per l’Europa. Da parte russa si è sottolineata la diversa posizione dei Paesi vicini sulla soluzione politica. Da parte italiana è stata ribadita la necessità che riprenda il lavoro dell’inviato dell’Onu.
Venezuela: convergenza sulla necessità di costruire un percorso pacifico che permetta al popolo venezuelano di scegliere il proprio governo con nuove elezioni.
Stessi temi approfonditi da Putin a Palazzo Chigi nel bilaterale, anche questo dilungatosi per oltre un’ora e 30 minuti, col Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Con l’aggiunta del richiamo da parte russa dell’esigenza comune di Roma e Mosca di una revisione delle sanzioni economiche varate dall’Europa dopo l’annessione unilaterale della Crimea da parte della Russia e della crisi con l’Ucraina.
La “questione ecologica” e la difficile situazione dei cristiani in Siria, Ucraina e Venezuela, come pure “alcune questioni di rilievo per la vita della Chiesa cattolica in Russia” sono stati invece gli argomenti affrontati nel lungo colloquio in Vaticano fra Putin e Papa Francesco.
Dei cristiani in Siria e in Ucraina si è parlato anche nel colloquio che Putin ha avuto a conclusione dell’incontro con Bergoglio, col Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin.
Pure se Putin non ha dato l’impressione di farci caso, l’ Ucraina ha rappresentato una sorta di costante spina invisibile che ha accompagnato la visita romana del Presidente russo.
Ma Putin, probabilmente, attorniato da un imponente cordone di sicurezza e da un corteo di 30 auto di scorta e decine di motociclisi, non si è neanche accorto della manifestazione di protesta organizzata a piazza Bocca della Verità dall’associazione cristiana ucraini d’Italia
In serata prima della partenza da Fiumicino la cena a Villa Madama, dove il Presidente Russo ha avuto unop scambio di opinioni con i vice Premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, e soprattutto il saluto privato scambiato con il leader di Forza Italia e amico personale di Putin, Silvio Berlusconi.
