Cuore & Batticuore Rubrica settimanale di posta storie di vita e vicende vissute
by Rosanna Badalamenti
Mi sono seduta dalla parte del torto solo perché non c’era più posto. Nessuno pertanto era al posto giusto.
Da lì ho visto pagliacci seduti al posto del re, la superbia seduta al posto dell’umiltà e la sensibilità seduta tra i posti comuni.
I sensibili erano contenti di occupare quella sedia speravano di sentire tutto meno o di non sentirlo proprio.
Pensavano di essere guariti dal male della sensibilità. Di non sentire più l’anima crivellata, il cuore battere all’ impazzata e il cervello arrovellarsi per ciò che altri neanche vedono. E gli insensibili si proclamavano sensibili pur non conoscendo la profondità del dolore.
Tutti eravamo seduti ad aspettare, tutti sapevamo di occupare dei posti che non corrispondevano al vero. Gli oratori parlavano pur non conoscendo il significato delle parole.
Chi inseguiva le etichette si professava libero pur restando ingabbiato da preconcetti e pregiudizi, ancorato al partito preso.
Chi amava diceva di non amare per paura di perdere l’amore e chi non amava giurava amore eterno.
Chi tradiva negava e dall’altra parte si girava continuando ad urlare. Perché i traditori e i bugiardi più urlano più vogliono ragione.
Il silenzio é dei forti.
Sedevano gli ipocriti al posto dei sinceri e con la mano al petto giuravano un po’ agli uni e un po’ agli altri distorcendo la realtà, mentre i giusti seduti tra gli ipocriti impazzivano di verità e con occhi sgranati imploravano pietà.
Parlò allora la coscienza : il posto che occupi é dentro il tuo cuore, lì trovati, abbracciati e qualunque sedia ti daranno tu accomodati. E non importa chi sarai per gli altri, ma chi sei per te. Solo tu conosci il peso del tuo cuore, l’onestà nel trattarlo e la spiritualità di viverlo.
Quelli senza coscienza rimasero in piedi, trovando un difetto per ogni sedia.
Dallo spunto iniziale, tratto dalla famosa e molto suggestiva frase dell’ “Opera da tre soldi” di Bertolt Brecht, ed un indiretto accenno alle maschere pirandelliane, l’amara riflessione sulla coerenza, l’onestà intellettuale ed il coraggio della verità, riconduce essenzialmente all’intelligenza di saper conoscere davvero di se stessi e alla capacità di vivere secondo coscienza.