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Sgambetto a Mario Draghi e la crisi precipita

Trappola per Draghi. Il marasma provocato dal Movimento 5 Stelle ha offerto l’alibi alla Lega e Forza Italia per alzare il tiro contro il Premier e con la scusa dell’inaffidabilità dei grillini, autoesclusisi dalla maggioranza, reclamare un nuovo esecutivo ufficialmente sempre a guida Draghi.Sgambetto a Mario Draghi e la crisi precipita

Duplice l’obiettivo dei leghisti e di Forza Italia, tenere in ostaggio il nuovo Governo o ottenere le elezioni anticipate e puntare ad una nuova maggioranza di centrodestra al voto d’autunno.

La trappola è scattata quando Draghi, nelle dichiarazioni al Senato ha posto precise priorità per portare a termine le riforme essenziali per il completamento del Pnrr e modernizzare l’Italia. Il riferimento alle liberalizzazioni, in particolare dei taxi e delle concessioni balneari, è stato preso a pretesto per un’intervento durissimo e a limite della volgarità politica del capogruppo a palazzo Madama della Lega, Massimiliano Romeo, che ha posto delle precise condizioni al Presidente del Consiglio. A cominciare da un nuovo esecutivo con altri ministri.Sgambetto a Mario Draghi e la crisi precipita

Condizioni formalizzate in una risoluzione presentata al Senato e anticipata da Berlusconi al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e allo stesso Premier Draghi.

Così cavalcando la rottura della maggioranza provocata da Giuseppe Conte e dai 5 Stelle, ed anzi tentando di addossare ai grillini la responsabilità della crisi, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi hanno alzato un muro attorno al Governo.

Sgambetto a Mario Draghi e la crisi precipita
Letta, Salvini, Draghi, Conte e Berlusconi

A meno di ulteriori colpi di scena, e nonostante il voto di fiducia del Senato, nominalmente favorevole al Governo con 95 voti a favore, 38 contrari su 133 votanti, l’epilogo della drammatica giornata parlamentare, che segna uno dei passaggi più difficili e cruciali della recente storia politica italiana, è rimandato a domani con un analogo dibattito e voto di fiducia a Montecitorio. A seguire le dimissioni che  Mario Draghi potrebbe presentare domani stesso al Capo dello Stato.

Al Quirinale torna così il bandolo dell’inestricabile matassa della crisi, innescata giovedì 14 luglio dai grillini e utilizzata dal centrodestra di governo per destabilizzare la maggioranza e puntare alle elezioni anticipate.Sgambetto a Mario Draghi e la crisi precipita

E’ presumibile che il Presidente Mattarella voglia prendersi qualche  ora di riflessione prima di decidere che iniziative assumere. Ma gli scenari sono circoscritti praticamente a due prospettive: consultazioni lampo con i Presidenti di Camera e Senato per valutare quali e quante forze politiche vogliono lo scioglimento anticipato del Parlamento ed, eventualmente, ulteriore tentativo di avviare la formazione di un governo d’emergenza per varare la legge di bilancio ed evitare la deriva economica e sociale del Paese in un momento cosi delicato per la situazione internazionale, la crisi energetica e il perdurare dell’emergenza sanitaria.

La prima data utile per le  elezioni è quella del 2 ottobre, mese che coincide col centenario dell’anniversario della marcia fascista su Roma.
Corsi e ricorsi storici che tormentano da generazioni il Paese.

Questi alcuni significativi twitter di esponenti politici a favore di Draghi:

@EnricoLetta
In questo giorno di follia il Parlamento decide di mettersi contro l’Italia. Noi abbiamo messo tutto l’impegno possibile per evitarlo e sostenere il  Governo draghi. Gli italiani dimostreranno nelle urne di essere più saggi dei loro rappresentanti.

@CarloCalenda
@luigidimaio
Una pagina nera per l’Italia. La politica ha fallito, davanti a un’emergenza la risposta è stata quella di non sapersi assumere la responsabilità di governare. Si è giocato con il futuro degli italiani. Gli effetti di questa tragica scelta rimarranno nella storia.
@CarloCalenda

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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