La danza dei missili fa sudare Putin e provoca l’evaporazione del cocktail di bluff e propaganda del Cremlino.
L’efficacia degli Storm Shadow anglo francesi e degli Atacms americani spiazza le residue capacità offensive e difensive dell’armata russa nel Donbass e nella regione di Kurks e mette Mosca con le spalle al muro. 
In un vertice dal contesto pressoché segreto, al quale non é seguita alcuna conferenza stampa, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il Premier britannico Keir Starmer, hanno messo a punto una strategia operativa congiunta, destinata ad accelerare le fasi del conflitto scatenato dalla Russia di Putin con l’invasione dell’Ucraina.
Senza lasciare alibi al Presidente russo, condita da astuzie diplomatiche e dal vantaggio di una intelligence che penetra nei gangli post sovietici dei servizi di sicurezza del Cremlino, la strategia di Washington e Londra presenta diversi livelli successivi.

Ufficialmente cauti, americani e inglesi, hanno già dato il via senza ammetterlo pubblicamente ad una progressiva illimitata utilizzazione da parte dell’Ucraina intanto dei missili strategici Storm Shadow e in un secondo tempo, fra qualche mese, anche degli Atacms Usa.
Sfruttando la concomitante fornitura alla Russia dei missili balistici dell’Iran e della Corea del nord, il Governo inglese ha sottolineato che “si stanno verificando sviluppi davvero importanti che potrebbero concretizzarsi nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, sia in Ucraina che in Medio Oriente, e quindi dovrebbero essere prese una serie di decisioni tattiche”.
Per il Primo Ministro britannico “la Russia ha iniziato questo conflitto invadendo illegalmente l’Ucraina e può porre fine a questo conflitto immediatamente. Ma l’Ucraina ha il diritto all’autodifesa”.
Apparentemente più defilata e prudente la posizione del Presidente Biden é in realtà più decisa e articolata. La Casa Bianca guarda ai delicati scenari internazionali complessivi. Il rapido successo della capacità offensiva e difensiva delle forze di Kiev e le crescenti possibilità di una rovinosa sconfitta di Putin, oltre che sugli equilibri mondiali, inciderebbero in maniera determinante – questa l’analisi dell’amministrazione americana – sul successo di Kamala Harris alle presidenziali di novembre.
