La scossa di Mario Draghi all’Europa, oltre ad illuminare di speranze e prospettive l’orizzonte economico dell’Unione, ha impresso un’accelerazione esponenziale agli assetti politici italiani.
Il lungo colloquio pomeridiano di qualche giorno addietro, nella residenza milanese di Marina Berlusconi fra Draghi, Gianni Letta e la figlia maggiore del fondatore di Forza Italia, potrebbe rappresentare l’avvio di una nuova fase politica.
Le fibrillazioni del partito berlusconiano, al quale gli eredi del Cavaliere hanno sollecitato negli ultimi mesi puntuali prese di posizione sui diritti civili e sulle scelte economiche fiscali ed editoriali del Governo, con un convulso contesto riguardante i vertici Rai, evidenziano una crescente autonomia e originalità rispetto alle posizioni della maggioranza con Fratelli d’Italia della Premier Giorgia Meloni e la Lega di Matteo Salvini.
Ai primi posti nella ridda di ipotesi degli ambienti parlamentari, l’incontro prefigurerebbe, nell’ordine, l’offerta a Draghi di guidare Forza Italia e la richiesta di una sua disponibilità a essere indicato come Presidente del Consiglio in vista di una eventuale nuova maggioranza di governo.
Ipotesi senza alcun riscontro, rispetto ai temi effettivamente affrontati nel colloquio fra Marina Berlusconi e l’ex Premier, ma che il turbinio di voci e congetture avvalorava facendo ricorso alla battuta con la quale Mario Draghi ha risposto ad una domanda del direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana sui suoi progetti per il futuro: “Forse farò qualcosa o forse no, chi lo sa”.
In attesa di un punto fermo nelle dichiarazioni ufficiali dei protagonisti, gli ambienti politici rimbalzano intanto fra i punti esclamativi e quelli interrogativi…