Cuore & Batticuore
Rubrica settimanale di posta storie di vita e vicende vissute
by Valeria D’Onofrio
Ad occhi chiusi è tutto lì. Che ti viene incontro. E ti strattona.
Pareti come sponde di un biliardo dove memoria e presente creano traiettorie ardite, ‘affetti a catena’.
Pensieri che rotolano in buca, negli angoli che più hai amato. In quelli dove ha trovato ricovero il tuo dolore, o il calore del tuo amore.
La casa parla e tu ascolti. Sono storie che conosci, che hai pensato di dimenticare e che ora senti tornare indietro con dolcezza. La familiarità perduta e ritrovata in un istante.
Quel tempo passato che non hai saputo afferrare e quello nuovo che ti aspetta. I passi ripercorrono desuete abitudini, riscrivono momenti andati, solcano corridoi che oggi conducono altrove.
Le finestre ti guardano. Sei tu l’oggetto misterioso. “Sei tornata per restare?” sembrano chiederti, impazienti e mute. “Sì – ti scopri a rispondere, in un soffio lieve e tiepido – Sì. Almeno per un attimo, resterò per sempre”.
Come l’altra faccia dell’anima, tutte le case parlano di noi e custodiscono il quotidiano diario di bordo delle nostre esistenze. L’infanzia e l’adolescenza con i genitori e le case del cuore, degli amori, dei figli e degli addii. Case della memoria dalle quali usciamo solo fisicamente, ma lasciamo cuori, ricordi e tutti quei momenti che solo fra quelle mura riusciamo a rievocare e a rivedere con struggente nostalgia. Come afferma un saggio proverbio arabo “la felicità non é un posto in cui arrivare ma una casa in cui tornare.”
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