Cip o bluff ? si interrogano gli opinionisti, spingendosi a psicanalizzare i 51 minuti di monologo simil shakespeariano del Premier.
Secondo gli esperti di poker Giuseppe Conte ha invece fatto due mosse in una: ha lanciato contemporaneamente la duplice opzione cip e bluff.
La prima permette di restare in gioco in una mano senza dover effettuare altre puntate o rilanci.
Col termine bluff si indica invece l’atteggiamento volto a far credere agli avversari di avere una mano vincente o, comunque, di alto valore al fine di indurre gli altri giocatori a passare prima dello showdown e vincere così una mano che sarebbe stata perdente.
Dialetticamente abile, politicamente inconcludente: è la valutazione unanime più favorevole.
A nessuno è sfuggita la reale portata, volta a manifestare l’esistenza in vita dopo lo tsunami delle europee, di una conferenza stampa convocata col piglio della proclamazione della crisi ed accompagnata dal clamoroso autogol della contemporanea conferma del viaggio istituzionale in Vietnam, programmato per mercoledì e giovedì dal Presidente del Consiglio.
Le crisi di Governo infatti non si esportano, non possono consumarsi mentre il Capo dell’esecutivo, per così dire, latita, è assente.
Soprattutto sono inesportabili in un paese come il Vientam assurto a sinonimo internazionale di ritirata e di disfatta.