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Hikikomori i giovani che vivono esclusivamente sul web

 

Hikikomori, letteralmente stare in disparte, isolarsi, è un termine pressoché sconosciuto e che, invece, paradossalmente, indica un fenomeno molto diffuso anche  in Italia, dove coinvolge già circa 120 mila adolescenti che trascorrono su internet oltre 12 ore al giorno, mostrando sintomi importanti di patologie psichiatriche. Gli Hikikomori sono in gran parte giovani tra i 12 e 30 anni che scelgono di rinunciare alla vita sociale e urbana non escono quasi più di casa.

Il fenomeno, in crescita esponenziale anche in Italia, è stato classificato per la prima volta negli anni ’80 in Giappone. Già allora era stato messo in evidenza il fenomeno di ragazzi che si chiudevano in casa abbandonandosi al computer.Hikikomori i giovani che vivono esclusivamente sul web

Eppure gli Hikikomori sono ragazzi molto sensibili, molto intelligenti, ma che vivono con estrema difficoltà le relazioni interpersonali.

Trovano rifugio nel web perché non riescono ad affrontare il mondo esterno, sia per una sorta di senso di eccessivo pudore, di vergogna, sia per l’incapacità di confrontarsi nel contesto sociale. Lo schermo permette loro di costruirsi una vita che si ha difficoltà a vivere realmente.

Sono dati  e statistiche drammatiche, quelle che emergono dalle ricerche della Società Italiana di Pediatria (Sip) nel Position Statement, presentato a Bologna nell’ambito del congresso nazionale, riguardante i preadolescenti e adolescenti nella fascia d’etàtra gli 11 e i 17 anni.

L’utilizzo compulsivo dello smartphone configura il rischio di dipendenza. Ma come riconoscerla, distinguendola dalla semplice abitudine?Hikikomori i giovani che vivono esclusivamente sul web

Attualmente pochi Paesi classificano la dipendenza da internet e quella da smartphone come vere patologie.

I tratti riconoscibili individuati finora indicano ansia e irritabilità dopo un periodo di astinenza, tentativi falliti di spegnere il telefonino e compromissione delle relazioni sociali.

La dipendenza è associata a sbalzi d’umore, isolamento, perdita del controllo, ansia, astenia e depressione. Internet spesso rappresenta un rifugio soprattutto per i soggetti più timidi e con difficoltà a instaurare relazioni: evidenze scientifiche hanno confermato che la dipendenza dagli smartphone puo’ essere causata soprattutto da noia e solitudine.

In generale, le ragazze sono le più esposte all’utilizzo eccessivo dei media device, per loro il rischio é 3 volte maggiore rispetto ai ragazzi perché trascorrono piuù tempo soprattutto alla ricerca di maggiori relazioni sociali.

In tale contesto, i genitori svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione di questo tipo di dipendenze fornendo sostegno e educazione affettiva.

Una buona relazione genitore-adolescente contribuisce a prevenire il rischio di dipendenza diminuendo il livello di ansia sociale spesso diffuso tra i ragazzi.Hikikomori i giovani che vivono esclusivamente sul web

Il ritmo circadiano del sonno poi, risente negativamente dell’utilizzo degli smartphone prima di dormire perché causa eccitazione e difficoltà ad addormentarsi.

Studi recenti riportano che l’uso dei media device prima di dormire riduce la durata totale del sonno di ben 6 ore e mezzo durante la settimana scolastica. Un utilizzo di 5 o più ore dei media device aumenta il rischio di dormire meno rispetto a chi li utilizza solo un’ora al giorno.

Recenti ricerche confermano inoltre, che il sonno é fondamentale per il funzionamento mentale e fisico del nostro organismo e che quando é insufficiente o non adeguato é correlato all’insorgenza di malattie cardiovascolari, disfunzioni metaboliche e diabete.

In materia di apprendimento, invece, le evidenze scientifiche riportano che l’uso eccessivo di smartphone – a meno che non sia finalizzato a ricerche inerenti allo studio – può determinare un approccio superficiale all’approfondimento, minore concentrazione, maggiore tendenza alla distrazione con conseguenti scarsi risultati scolastici.Hikikomori i giovani che vivono esclusivamente sul web

L’iperattività legata all’utilizzo dei device é connessa a una maggiore distrazione cognitiva. Come emerge dai recenti dati Usa dei Centers for Disease Control and Prevention, gli Stati Uniti hanno registrato nel 2018 un aumento del 5% degli incidenti mortali che coinvolgono gli adolescenti: tra le cause, un utilizzo improprio dello smartphone da parte dei ragazzi impegnati ad ascoltare musica, giocare o rispondere ai messaggi mentre camminavano o attraversavano la strada.

Inoltre, anche la vista risente in particolar modo dell’esposizione a tablet o smartphone. Dalla secchezza oculare al bruciore, il ragazzo può arrivare ad avvertire una sensazione di corpo estraneo nell’occhio.

L’eccessivo uso degli smartphone può influenzare lo sviluppo di una condizione chiamata esotropia acquisita concomitante. Ovvero può causare una tipologia di strabismo che si verifica quando appare una forma di diplopia che coinvolge dapprima solo la visione lontana e poi anche quella ravvicinata. Un utilizzo eccessivo, infine, può provocare dolori muscolari e articolari.

Alcuni studi hanno evidenziato che il 70% degli adolescenti manifesta dolore al collo, il 65% alla spalla e nel 46% dei casi il dolore si estende ai polsi e alle dita. Alcuni ricercatori hanno scoperto che l’invio di messaggi di testo é uno dei fattori che contribuisce maggiormente allo stress della colonna vertebrale cervicale e del collo negli utenti iperconnessi, ovvero quelli che trascorrono più di 5 ore al giorno  attaccati alla rete.

Se non si trova una adeguata risposta psicologica e sociale, probabilmente per la prima volta l’umanità si troverà di fronte alla prospettiva globale di una web generation perduta.Hikikomori i giovani che vivono esclusivamente sul web

Fonti: Agenzie Dire e 9Colonne

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Gianfranco D'Anna
Gianfranco D'Anna
Fondatore e Direttore di zerozeronews.it Editorialista di Italpress. Già Condirettore dei Giornali Radio Rai, Capo Redattore Esteri e inviato di guerra al Tg2, inviato antimafia per Tg1 e Rai Palermo al maxiprocesso a cosa nostra. Ha fatto parte delle redazioni di “Viaggio attorno all’uomo” di Sergio Zavoli ed “Il Fatto” di Enzo Biagi. Vincitore nel 2007 del Premio Saint Vincent di giornalismo per il programma “Pianeta Dimenticato” di Radio1.
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