L’antica intuizione di Giulio Cesare “fate attenzione agli uomini che non ridono, sono pericolosi” è totalmente applicabile anche agli animali.
Lo conferma, con tanto di analisi e riscontri scientifici, l’etologo dell’Università del Colorado Marc Bekoff. Fra i pochi etologi ad affrontare il complesso tema dell’intelligenza, delle emozioni e della capacità degli animali di provare dolore e sofferenza, anche quella psicologica, Bekof ha descritto nel saggio “The emotional life of animals” come tutti i mammiferi abbiano un loro umorismo.
In quasi tutti gli animali é stata riscontrata in particolare la capacità di ridere, che sembrava esclusivamente una prerogativa umana. Insomma lo dice anche la Scienza: gli animali se la ridono alla grande dei loro simili e degli uomini !
A cominciare dal cane la cui ilarità viene espressa ansimando. Secondo le ultime ricerche scientifiche, l’ansimare dei cani non denota affatto stanchezza, bensì rappresenta il loro modo di ridere durante il gioco.
Come i cavalli, i cani esprimono inoltre il sorriso anche con gli occhi e con la bocca, cambiando l’espressione del muso ed assumendo atteggiamenti che sono espliciti e sinceri messaggi di amicizia.
I gatti ridono all’inglese, in maniera compunta, emettendo un miagolio particolare. Sorridono anche quando dormono, tanto che le loro espressioni sono caratterizzate da inconfondibili faccette sornione e beate.
Alla fine di Agosto 2015 il Global Animal ha passato in rassegna le ricerche fatte negli ultimi anni ed è giunto alla conclusione che le risate più fragorose e maggiormente simili a quelle umane le esprimono i pappagalli, che oltre a riprodurre linguaggi e canti di altri uccelli fischiettano e imitano perfettamente tutta la gamma dei sorrisi degli interlocutori.
Da attente osservazioni risulta che i pappagalli riescano ad associare parole e suoni agli avvenimenti e alle persone con livelli pari a quelli di un bambino di due anni. Un capitolo a parte riguarda la iena «ridens», che soprattutto quando è in calore se ne esce con una risata così sguaiata che quando qualcuno ride esageratamente lo si apostrofa col classico: «ridi come una iena».
In testa alla classifica degli animali che se la ridono di più figurano pure le scimmie, che sono anche in grado di fare battute. Lo confermano i ricercatori dell’Università inglese di Portsmouth che analizzando le registrazioni della vita quotidiana delle grandi scimmie hanno riscontrato somiglianze impressionanti con i suoni emessi dalle risate delle persone.
“L’intelligenza è negata agli animali solo da coloro che ne posseggono assai poca” sosteneva a ragione Arthur Schopenhauer!