La crisi non risparmia cani e gatti: tagliati dai bilanci familiari Diminuiscono per effetto del crescente deficit economico delle famiglie gli italiani che hanno in casa un animale domestico. Secondo il rapporto Italia 2017 dell’Eurispes, anche se il 33% degli italiani ha almeno un cane o un gatto, si registra un calo del 10% rispetto al 2016.
Le nostre case ospitano soprattutto cani (62%) e gatti (40,8). Quasi l’80% di chi ha un animale non spende più di 50 euro mensili. A causa delle ristrettezze economiche, il 17,3% di chi ha un animale ha rinunciato alle cure mediche o agli interventi chirurgici costosi mentre il 15,4% ha ridotto la spesa per i medicinali. Il 25% ha ridotto le visite veterinarie e il 39% ha acquistato cibo meno costoso. Oltre il 41% ha rinunciato a prendere altri animali in casa.
E’ un trend sociale fortemente negativo perché sono molti i benefici psicologici di chi possiede animali domestici. Gli amici a quattro zampe, soprattutto, contribuiscono non poco a rasserenare, a lenire solitudini e depressioni.
Gli anziani in particolare migliorano la qualità della loro vita, hanno molteplici motivazioni per rimanere attivi e sentirsi sempre utili e necessari.
Indubbi sostegni psico sociali che la persistente gravità della crisi economica sta ulteriormente incrinando.