Dalle Ande al carcere di Oristano
Cesare Battisti finisce la fuga e inizia l’ergastolo. Movida pomeridiana fatale a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, per il terrorista storico dei Proletari armati per il comunismo. Intorno alle 18 di sabato 12 gennaio, Battisti, pantaloni e maglietta di colore blu, e un paio di occhiali da sole, è stato circondato e ammanettato da una squadra dell‘Interpol, su indicazione della Criminalpol della Polizia italiana, ed in particolare della Digos di Milano, che l’ha individuato. Caricato in macchina è stato trasferito in una caserma della polizia boliviana per le comparazioni tecniche a cominciare dalle impronte e dal Dna, che hanno confermato l’identità del terrorista rosso.
Condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi, Battisti era in fuga dal dicembre scorso dopo l’ordine di arresto emesso da Luiz Fux, giudice del Tribunale Supremo brasiliano e il decreto di estradizione firmato dal presidente uscente Michel Temer quando gli era stato revocato lo status di residente in Brasile.
“C’è stata un rete di protezione che lo ha aiutato e sulla quale stiamo facendo accertamenti”, ha detto Lamberto Giannini direttore del Comitato di Analisi Strategica antiterrorismo ricostruendo i passaggi principali della cattura.
E’ prevista un’estradizione lampo. Il figlio del presidente del Brasile Bolsonaro ha twitta:to “Salvini, il regalo sta arrivando”. Il Viminale conferma: “Aereo già in volo. Non escluso il rientro tra oggi e domani”
A confermare la notizia dell’arresto e della rapida estradizione, il consigliere speciale del neo Presidente della Repubblica sel Brasile Jair Bolsonaro, Filipe Martins: “Il terrorista italiano Cesare Battisti è stato catturato stanotte in Bolivia e verrà mandato in Italia”.
Si dice “molto contento dell’arresto” Adriano Sabbadin, il figlio di Lino Sabbadin, il macellaio trucidato dai Pac il 16 febbraio 1979. “Speriamo che sia la volta buona che sconti la sua pena, solo questo – dice all’Adnkronos – . Battisti è una persona squallida che l’ha sempre fatta franca, e merita di scontare in Italia la pena giusta per quello che ha fatto”.
Commosso Lorenzo Conti, figlio dell’ex sindaco di Firenze, Lando, assassinato da un commando delle Brigate Rosse il 10 febbraio 1986: “Facciamogli scontare fino all’ultimo giorno in galera” commenta .
La tragica Battisti story è lo specchio degli anni di piombo del terrorismo. In due dei quatto omicidi per i quali è stato condannato all’ergastolo Cesare Battisti il terrorista sparò materialmente uccidendo il maresciallo Antonio Santoro, a Udine il 6 giugno del ’78, e l’agente di Polizia Andrea Campagna, a Milano il 19 aprile del 1979. Nell’uccisione di Lino Sabbadin, a Mestre, il 16 febbraio del ’79, invece, Battisti fece da copertura armata al killer Diego Giacomini e, nel caso dell’uccisione del gioielliere Pierluigi Torregiani, avvenuta a Milano il 16 febbraio del ’79, venne condannato come co-ideatore e co-organizzatore. In quest’ultimo caso, poi, all’omicidio si aggiunse un’ulteriore tragedia: nel corso della colluttazione, il figlio del gioielliere Adriano fu colpito da una pallottola sfuggita al padre prima che questi cadesse e da allora, paraplegico, è sulla sedia a rotelle.
Dopo essere evaso da un carcere italiano, Battisti si è rifugiato in Francia, Messico e poi in Brasile dove nel 2007 venne catturato dalla polizia brasiliana. Due anni più tardi il Tribunale Supremo Federale brasiliano autorizzò la sua estradizione in Italia, ma la decisione venne bloccata dall’allora presidente brasiliano Lula.
Battisti restò in carcere a Brasilia fino al giugno 2011, quando venne scarcerato e ottenne il permesso di residenza permanente. L’estradizione in Italia del terrorista è stata promessa in campagna elettorale dal neo Presidente Jair Bolsonaro.
Fonti: Agenzie Adn Kronos e Agi